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IL CLUB DEI 39 regia di Alfred Hitchcock

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Godbluff2     6½ / 10  28/04/2022 09:47:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Devo dire che tra quelli da me visti per il momento, questo "The 39 Steps" è uno dei film che mi sono piaciuti meno di Hitchcock. Le vecchie spy-story in generale a me non fanno impazzire, mi sembra un tipo di narrazione "thriller" male invecchiata e ad oggi ingenua in certi aspetti, soprattutto quelle di Hitchcock poi che spesso sono di un forzato allucinante; questo era il suo stile, certo, lo sai fin dall'inizio che affronterai una sceneggiatura coerente al suo tipo di racconto ma con ingenuità e forzature all'interno. Qui però si esagera un po'. La spy-story che è base e struttura dell'intero film non si regge in piedi nemmeno per un momento, nemmeno per un po', nemmeno con tutta la sospensione dell'incredulità del mondo. Non regge. Non torna. La spy-story di questo film è scritta male, è fin troppo vaga, approssimativa, buttata lì e continua a non reggere per tutto il film. Male male. Nei primi venti minuti me ne stavo incredulo di fronte ad un film di un tale maestro di cinema che fosse così raffazzonato, poco credibile (anche per gli standard delle sue spy-story) e così brutto. Persino nella messa in scena e nelle interpretazioni.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER che è l'evento fondamentale che casualmente finisce con l'inserire un uomo ignaro nella solita situazione di complotto straniero contro la patria, è così finta e così brutta da avermi fatto scoppiare a ridere e poi da avermi fatto strappare i capelli dall'incredulità. Ma che è quella roba ? In quel momento e in quel contesto non poteva essere una scena comica e ironica ma giuro per un momento ho pensato fingesse e lo stesse pigliando in giro. Invece no. O forse era davvero concepita con un tocco di leggerezza uscito fuori molto male. Fino a qui, il disastro. Per fortuna, poi, il film comincia ad ingranare con un'altra specialità della casa, che qui tiene in piedi tutta la baracca: lo humor. Il film affianca a questa orrenda trama spy un'impronta quasi da commedia pura, strapiena di momenti simpatici, genuinamente divertenti, umorismo delizioso e dinamiche praticamente da Screwball Comedy. In questo senso, la sceneggiatura funziona bene e i dialoghi e i continui scambi di battute tra i due protagonisti sono gradevolissimi, grazie anche alle interpretazioni frizzanti di Madeleine Carroll e Robert Donat, che ho trovato molto convincenti. La sequenza del "discorso" al comizio è la migliore del film ed è un gioiellino. Ricomincio a respirare e mi godo un film diventato molto più piacevole. Peccato che non rinunci anche ad essere una brutta e confusa spy-story, con soluzione finale frettolosa e rivelazioni vaghe e buttate lì. Forse è proprio questo il difetto maggiore di "The 39 Steps", il suo non esser riuscito a conciliare in maniera fluida l'anima thrilling/spy con quella comedy (come riuscirà molto meglio ad uno degli ultimi film del periodo inglese di Hitch, "The Lady Vanishes", per non parlare di un capolavoro della maturità come "North by Northwest" film nei quali spy e humor si intrecciano indistintamente tra loro), quasi fosse costantemente indeciso su che strada prendere nella narrazione, evidenziando così una differenza netta di qualità tra i due tronconi, a volte tentando di tuffarsi quasi totalmente nella commedia, ma poi tornando a quella trama debole debole che non sta in piedi nemmeno con le stampelle. E alla fine viene proprio da dire di questo film: "Commedia deliziosa, pessima spy-story" e visto che è entrambe le cose e nessuna delle due cose del tutto, nel cervello uno si fa una "media" del film.
Hitchcock ha fatto decine di cose tanto, ma tanto migliori, banale anche dirlo, ne ha fatte di ben migliori anche solo negli anni '20 e '30 in Inghilterra, ma il film si salva abbondantemente grazie alla vivace vena umoristica e alle buone prove in questo senso dei due protagonisti.