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DESTINO (1921) regia di Fritz Lang

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amterme63     6½ / 10  03/03/2011 19:40:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciò che ha di speciale il primo film girato da Fritz Lang è proprio la sua regia. Per il resto è un film in linea con i gusti e le forme dell'epoca. Anche per questo "Der müde Tod" non può essere considerato un film espressionista.
Il nucleo del film è il triste e ineluttabile sentimento di precarietà della vita umana, accompagnato dalla malinconica e rassegnata accettazione del proprio destino (il titolo italiano "Destino" è molto azzeccato). Molto belle le scene in cui la protagonista implora la Morte di restituirle la persona amata. La scenografia è semplice ma molto suggestiva, soprattutto la sequenza delle candele o quella della anime, ridotte a "sovraimpressioni" trasparenti. La Morte è tutto fuorché un ente malvagio o cattivo, anzi è rappresentata come un personaggio addolorato e rassegnato ad un ruolo che vorrebbe evitare (la colpa addirittura viene data al "Signore"). Alla fine è pure rappresentata come qualcosa di benefico e benvenuto, una specie di consolatrice. L'attore che la impersona ce ne dà una versione grave e "dark", molto convincente.
Altro messaggio del film è la dolorosa considerazione che è quasi impossibile far fronte alle forze "negative": quelle dell'egoismo, dell'arbitrio e del potere. Ne fanno le spese chi vuole combattere pregiudizi religiosi, sociali, sentimentali. E' la parte centrale del film, quella che ricorda molto "Intolerance", la parte più spettacolare e rivolta a "piacere" i gusti dell'epoca, desiderosi di esotico e fantastico. E' pure la parte più debole e meno riuscita del film.
E' quindi un film che colpisce solo in poche scene ma che nella sua totalità rischia di stancare e annoiare.