caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

BLEEDER regia di Nicolas Winding Refn

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  18/05/2018 10:25:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Due storie opposte con l'amore a fare da comune denominatore: in fase terminale da una parte, embrionale dall'altra. Leo dice di amare Louise ma l'imminente arrivo di un bambino lo fa sprofondare in uno stato di profonda crisi. Lenny invece è fortemente attratto da Lea, però a causa del suo carattere introverso, non riesce a dichiararsi.
Mondi distantissimi eppure intersecati, figli di un sottoproletariato che non sembra offrire grandi possibilità e che unisce il timido al mezzo delinquente, il potenziale assassino a chi vive e lascia vivere senza troppi patemi. Refn offre ricchi omaggi alla settima arte e nel mentre si esibisce in equilibrio tra toni brutali ed altri quasi favolistici; sembra guardare a "Clerks" eleggendo l'ossessione e il nozionismo (che sia per i film o per i libri poco importa) non come fattore positivo su cui ricamare allegramente, ma causa di emarginazione e chiusura al mondo circostante.
I titoli di testa offrono una veemente infarinatura dei personaggi le cui peculiarità sono sottolineate da una colonna sonora piazzata ad hoc, il regista danese pone le basi per i suoi lavori futuri, cosa ravvisabile sia nello stile narrativo piuttosto originale, sia nella messa in scena che nell'utilizzo delle luci. Ci si affida a buona parte del cast già visto in "Pusher" (opera di debutto di Refn), ovvero un gruppo di attori parecchio valido che verrà chiamato in causa a seguire più volte con Mads Mikkelsen eletto a vero e proprio feticcio. "Bleeder" è un compendio di contraddizioni scatenate nello stesso habitat sociale, un'alternanza di motivi agli antipodi in cui il talento di Refn inizia ad affermarsi in modo evidente.