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RATTLE & HUM regia di Phil Joanou

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DogDayAfternoon     9 / 10  07/12/2013 14:18:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Documento imperdibile per gli amanti degli U2 e del rock in generale. Un film documentario che testimonia il periodo di massimo splendore degli U2, quello di fine anni '80, in cui il gruppo conquistò gli Stati Uniti con il celeberrimo tour di promozione di The Joshua Tree.

La chitarra di The Edge è qui ai suoi massimi storici (che troviamo anche come cantante nella sua bellissima "Van Diemen's land" nei titoli di testa), così come la carica e il carisma di Bono (oltre al suo indiscutibile sex appeal per il pubblico femminile), entrambi con un look molto cowboy. Una carellata di brani storici alternata da cover riuscitissime di capolavori del passato: "Helter skelter" forse addirittura superiore all'originale beatlesiana (per inciso a mio parere uno dei gruppi più sopravvalutati della storia), e "All along the watchtower" che non sfigura affianco alle versioni di Bob Dylan e Jimi Hendrix. Sensazionale poi come gli U2 riescano a mettere anche all'interno delle proprie canzoni e musiche altri pezzi storici del rock, come nel caso di "Exit" che si sposa a perfezione con "Gloria" di Van Morrison, o la struggente "Bad" che si conclude con un medley di "Ruby tuesday" e "Sympathy for the devil".

Bellissima anche la regia di Phil Joanou, con inquadrature originali e l'azzeccatissima scelta del bianco e nero per la maggior parte del film; il quale evidenzia ancor di più l'avvento poi del colore, in particolare del rosso, con "Where the streets have no name".

Per l'ultima parte del film, preparatevi alla pelle d'oca più alta che vi sia mai venuta. "Sunday bloody Sunday" è qualcosa di indescrivibile, molto probabilmente qui nella sua miglior versione arricchita dal celeberrimo discorso di Bono sulla rivoluzione irlandese ("Fuck the revolution!"); ma i peli non vi scenderanno facilmente perché subito dopo c'è il finale con il botto, "Pride (In the name of love)" di una potenza devastante.

Resta un grande rammarico, alla fine del film, per non esser stato un puntino tra le migliaia di persone che affollavano gli stadi. Purtroppo gli U2 nel nuovo millennio hanno perso completamente il loro smalto, questo documentario è il modo migliore per rivivere i veri U2.
D'altronde 25 anni fa avevano i film sugli U2, ora abbiamo i film sugli One Direction, quindi forse vale proprio la pena di vivere di ricordi.


"Ok Edge. Play the blues!"