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CASINO' regia di Martin Scorsese

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JOKER1926     7½ / 10  18/12/2014 15:41:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La maestria e la quasi insuperabile caratteristica di Scorsese è di attanagliare il pubblico ad una gioco ove il tempo sfugge; dopo ore di film ti accorgi che il tempo si è fermato, o forse è volato direttamente.

"Casinò" fa grande questo citato concetto.

Partorito nel 1995 il film della regia di Scorsese prevede grandi nomi al servizio di una storia interessantissima e ricca di spunti, De Niro e Joe Pesci sono i punti cardini di una pellicola che si proclama da sola una straordinaria rappresentazione di un mondo ricco e corrotto, fra politica e cinici gangster.
Non inganni il titolo, "Casinò" non è il preludio a storie individuali incentrate sul mondo del gioco, fra fortuna e perdite, qui il concetto del gioco non è altro che un pretesto o una vera e propria alternativa ad un piano più grande e determinante; insomma "Casinò" è più aggressivo e potente di altri film che partono con etichette più emblematiche, l'essenza della malavita qui con Scorsese esercita una delle più alte forme paragonabili a poche altre, forse alle famose produzioni di Coppola de "Il padrino".

Martin Scorsese nella sua filmografia è stato spesso protagonista di ottime riuscite, "Casinò", rispecchia tale regia, appieno. Il ritmo è pazzesco e le quasi tre ore scivolano via nel nome di un interesse che domina. La storia è dannatamente varia e senza freni; si mescolano in essa una serie di vicende e una serie lunga di personaggi famelici e fatali. Come scordare la moglie di Asso (Sharon Stone), essa incarna la potenza distruttiva dell'epica greca.
La musica adoperata è un'altra carta vincente, rende i momenti ancora più unici; in "Casinò" non manca veramente nulla. L'esercizio di stile è abbinato ad una ottima sceneggiatura che non registra alcuna cosa negativa, forse un po' necessariamente scritta (penso all'estrema fiducia che Asso depone in una donna) ma d'altro canto l'enfasi è una parente stretta della resa filmica.
Convince anche uno splendido epilogo (fra violenze inaudite e svolta sociale e politica) e ai titoli di coda rimane dentro la sensazione di esser stati catapultati in un viaggio di megalomania che si schianta in un ritorno sulla terra e dunque ad un rapido ingresso negli inferi. L'unica scialuppa di salvataggio è per il personaggio interpretato dallo stesso Robert de Niro, icona molto umana nelle relatività dei gangster, forse fortunato ma molto intelligente a dosare potere e sensi di gloria, ahimè, sempre temporanei e quindi illusori…