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ONIBABA regia di Kaneto Shindo

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jack_torrence     8 / 10  16/11/2009 15:22:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La prima metà del film non è affatto noia e lentezza.
La prima metà del film è un'angosciosa allegoria (magnifica per essenzialità) di un'umanità che più hobbesiana non si può (vedendo questo film, lo stato di natura rousseuviano appare quanto mai una favola per bimbi) in cui due donne, lasciate sole dagli uomini partiti per una guerra senza luogo e senza tempo, per sopravvivere uccidono e depredano soldati di passaggio.
Nella seconda parte, dove si sviluppa il plot, il film perde parzialmente la capacità di parlare in termini assoluti e universali, e si contestualizza maggiormente in una civiltà e un immaginario.
La gelosia è innescata dalla comparsa della pulsione sessuale; la metafora della maschera è - a mio modo di vedere - non solo il segno che certi sentimenti restano marchiati sulla pelle, ma anche il segno di una condanna, di una sventura, di una maledizione. E' quasi il marchio di una condizione di vessazione perenne che la donna subisce nei secoli da parte dell'uomo, fino al punto di rivoltare donna contro donna, e rendere meno forte la loro rivolta anarchica e assassina contro il genere maschile.

Il film sorprende per la modernità, sia stilistica (frequenti e disinvolti i nudi femminili) sia concettuale. Siamo dalle parti di Nagisa Oshima.
Moderno anche l'uso del genere: questo non è un horror ma un film allegorico; se poi si pensa che è un film del 1964, fa nascere una grande curiosità di conoscere ben più a fondo il panorama del cinema nipponico degli anni 50 e 60.


PS reperibile in dvd nella filmoteca della Fnac; non ne avevo mai sentito parlare, ne è veramente valsa la pena!