Matteoxr6 7½ / 10 18/04/2015 20:04:26 » Rispondi Mastroianni ci accompagna e si accompagna, soprattutto, all'interno e attraverso plurime pagine da rotocalco. Diversi episodi in cui viene sostanzialmente costruita e smontata la vita mondana, le ipocrisie, le illusioni e le disillusioni dell'alta società dell'epoca (o forse sarebbe meglio dire dell'idea di essa). Marcello le vive insieme allo spettatore sempre in prima persona, anche quando non è il diretto interessato, in quanto alcuni dialoghi e vicende lo portano a riflettere su questa bolla piena d'aria in cui anch'egli si rende conto di essere immerso, sognando di evadervi un giorno o l'altro, ma senza sapere dove realmente rifugiarsi e veramente il perché.
A tal proposito, emblematica la scena finale in cui Paola, simbolo, sogno, figura pura e purificatrice di Marcello, lo chiama, ma lui non riesce a sentirla per il rumore del mare ("rumore" di quel mare a cui si è talmente assuefatto che lo lega anche inconsciamente e che lo rende sordo alla ragazza, quindi al suo vero animo)
. Questo è solo un accenno delle tematiche che affronta la pellicola di Fellini, perfetto nella sua regia e nelle sue inquadrature (anche se, a mio avviso, pure alla luce della lunghezza complessiva dell'opera, la scena del "miracolo" avrebbe potuto subire dei tagli). Ah, una curiosità che rivolgo agli altri utenti: la scena finale del