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LA TERRA TREMA regia di Luchino Visconti

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amterme63     9½ / 10  21/01/2007 18:38:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si apprezza appieno questo film solo dopo averlo visto due volte, secondo me. La prima volta va visto con i sottotitoli per non udenti (il dvd non offriva altro in lingua italiana) per capire bene il senso della storia, la seconda volta in lingua originale (tutti i dialetti sono delle lingue in sé) per apprezzarne il grande valore artistico.
Bravissimo Visconti. Raccontando una storia semplicissima, ma così drammatica, ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica una parte di mondo rimossa, quella dei poveri e ignoranti, quella dei più sfortunati. Lo ha fatto evitando concessioni a facili sentimentalismi o a forzature politico-ideologiche. Non ci sono vicende estreme strappalacrime o fulgidi esempi di ribellione sociale, ma il quadro impietoso di un fallimento, la triste constatazione che la vita e la società sono difficili da cambiare.
I meccanismi e i metodi della società siciliana sono rappresentati in maniera molto precisa. Visconti ha fornito un quadro ancora attuale, nonostante il benessere economico. Una società spietata dove l’interesse materiale egoistico (personale o della propria famiglia o del proprio clan) regna sovrano. Vali se hai denaro o potere – non importa come te lo sei procurato. Allora sei onorato e rispettato, anche se in privato ti disprezzano. Tutti subiscono (all’ingiustizia si fa l’abitudine – si dice nel film) e stanno a guardare quelli che osano ribellarsi, per poi emarginarli crudelmente se falliscono.
Ntoni è uno dei pochi che vuole trasformare il suo sentimento di giustizia in fatti, ma la mancanza di solidarietà, di senso della collettività lo costringe ad agire da solo. La scarsa esperienza, l’azzardo, l’essere così isolato lo portano al fallimento – e non poteva essere altrimenti. Con dignità subisce tutte le umiliazioni, ma la propria tenacia e la solidarietà di una ragazzina sono troppo poco per sperare in un futuro migliore. E infatti anche adesso in Sicilia (ma non solo lì) non si può fare a meno di subire le regole di chi è più forte di te.
Il film vuole essere anche un “godimento” dell’occhio. Bei paesaggi, begli attori, belle riprese, curiosità documentaristica, il tipico vivere popolare con vociare, canti, osterie, campane che suonano, donne che cuciono.
Un inno infine alla spontaneità popolare. Incredibile che gli interpreti siano dei dilettanti, gente del popolo. Sono infinitamente più bravi di attori professionisti. La realtà che supera l’arte. Ora non sarebbe più possibile; lo spettacolo televisivo ha spazzato via ogni spontaneità e anche chi pretende di essere reale lo fa fingendo (vedi i cosiddetti “reality show”).
jack_torrence  18/02/2011 00:26:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Parli anche tu di ingiustizie e storture ancora "attuali nonostante il benessere"... Forse questo film ispira questi sentimenti, che hanno ispirato la mia risposta infervorata al tuo commento al mio commento.
E cui tu sei riuscito a dar voce con lucidità, esprimendoli compiutamente in questo magnifico commento.