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IL MONELLO regia di Charles Chaplin

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JOKER1926     7½ / 10  04/08/2010 20:51:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quando si parla di un film Muto, (probabilmente sarebbe il caso di etichettarlo forse/addirittura come genere "indipendente", genere unico nella Cinematografia…) non risulta difficile tirare in ballo i lavori dell' indimenticabile Charles Chaplin manovratore di camere e "marionetta" della scena, attore e regista di un' altra epoca…

"Il Monello" è con tante probabilità il titolo cinematografico che più incarna Charles Chaplin; comunque nell'analizzare tale prodotto èimportante tenere a mente la data della pellicola che risale al 1921.
"Il Monello" si basa su una trama globalmente semplice senza ponderosi picchi ed intrecci dinamici; protagonista un povero (Chaplin) che "incontra" un piccolo bimbo, l'infanzia, la crescita e poi i problemi inni del puro dramma.
La pellicola vede la grande prova dell'attore principale e un robusto lavoro tecnico come ambientazioni, coreografia e musiche (su tutto).
Nonostante la metodicità della sceneggiatura la regia non disdegna l'introduzione in scena di passaggi "utopistici", visioni deliranti e magnifiche (quasi geniali nella fattispecie "Il Monello") adottate da altre regie in seguito perfezionate tecnicamente ma "spiritualmente" non "genuine" e ammalianti come quelle di un tempo magari…
Charles Chaplin regala al pubblico una pellicola sicuramente (giocoforza) corta nella durata ma "lunga" di animo e veemenza dall'inizio fino alla fine, si cerca (ed è logico) quella "pomposità" per incantare e commuovere, insomma la commozione e le lacrime possono arrivare, forse quando lo si guarda in tenera età, osservandolo da Cinefili e/o da appassionati in genere del film si nota un "pizzico" di retorica e di "maniacalità" da parte della regia di risvegliare il lato "fanciullesco" dello spettatore ma alla fine… va bene così!

"Il Monello" rimane pietra miliare, si accaparra (giustamente) l'etichetta di "Top" nel Cinema, il nome del Cineasta, il contesto in generale (sociale) e il rapporto uomo/bambino sublimano il tutto; il finale secco e circoscritto sgombro di lusso e spettacolarità sigilla una storia bella (certamente romanzata) in modo asciutto e in fondo al cuore…reale…