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L'ULTIMA ONDA regia di Peter Weir

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Invia una mail all'autore del commento domeXna79     7½ / 10  07/10/2007 00:18:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Altra interessante opera “cupa” diretta dal maestro australiano.
Storia ancora una volta connotata da colori cupi, mistici e ricchi di un sinistro fascino che mostra in tutta la sua pienezza le tematiche care al grande regista australiano ..si ripropone nuovamente la contrapposizione tra natura e cultura, tra razionale ed irrazionale, tra trascendenza e materialità ..poi uno sguardo attento verso le problematiche del suo sterminato Paese, ovvero la difficile integrazione del popolo aborigeno, una cultura tribale che i civilizzati “bianchi” vorrebbe cancellare, allontanare da se, chiudere in una ristretta cerchia territorialmente delineata (qui viene naturale pensare al parallelismo con gli indiani nella realtà americana) e che invece sembra abbattere qual si voglia legge umana ..credo però che molte sfumature, nonostante una rappresentazione “sincera”, siano davvero difficili da cogliere.
L’elemento naturale fonte di vita come l’acqua, diventa, nelle mani del regista australiano, un profetico quanto terrificante messaggio di distruzione (appunto l’ultima onda) ..l’espressività dei suoi interpreti (ad es. i primi piani sui volti degli aborigeni) risulta l’ulteriore fattore in più di questo film, sorretto da un’altrettanta ottima colonna sonora (se pur meno efficace rispetto al precedente lavoro) e da inquadrature che alternano efficacemente spazi angusti e claustrofobici con paesaggi aperti in spazi infiniti dove la natura si mostra in tutta la sua bellezza ..l’epilogo poco rassicurante (il triste presagio) si pone come chiosa perfetta di un racconto senza spiragli di luce.
La prova del cast risulta davvero apprezzabile, ovviamente su tutti il protagonista Richard Chamberlain che mostra, in maniera perfetta, cosa accade ad un uomo quando le sue certezze di vita, le sue conoscenze, vengono sconvolte da fatti (i sogni premonitori) ascrivibili ad entità ultraterrene e da “complessi” rituali tribali ..direzione tecnica sicura e di grande effetto, segno distintivo della maestria registica del bravo Peter Weir.
Imprescindibile opera, pur con alcune ombre, per chi ama il cinema thriller “d’autore”..