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MOSQUITO COAST regia di Peter Weir

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ULTRAVIOLENCE78     8 / 10  20/11/2007 21:30:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo "Pic-nic ad Hanging Rock", Weir riprende il tema del rapporto tra l'uomo e la natura, anche se da un'angolazione diversa.
Allie è un inventore di scarso successo che ha un sogno: quello di abbandonare il mondo civilizzato dell'Occidente, di cui viene presagita una fine imminente dovuta alla follia distruttiva dell'uomo, e di trapiantare sè e la sua famiglia nella parte "incontaminata" del Sud America, dove creare un proprio autarchico habitat finalizzato ad una esistenza serena e felice. Il modello seguito da Allie è quello di una vita lontana dalle brutture della società evoluta, compromessa irrimediabilmente dalle malsane logiche di una economia perniciosa, e per il genere umano e per la natura stessa, nonchè da ideologie artificiose e fallaci come i credi religiosi.
Ma la chimera perseguita si scontrerà ineluttabilmente con l'impossibilità di vivere facendo a meno dell'uomo (siamo soggetti destinati confliggere, ma siccome l'uomo non può fare a meno dell'uomo, non ci resta che sopportarci) e con l'entità più imponente, inesorabile, beffarda e imprevedibie di qualsiasi altra cosa: la Natura.
Dice bene chi afferma che si tratta di un film herzogiano. Il personaggio impersonato da Harrison Ford si presenta quasi come un ibrido tra Fitzcarraldo e il Treadwel di "Grizzly Man". Per di più, c'è stata una sequenza che mi ha rammentato "Aguirre".
Un film sicuramente da vedere, anche se manca quel fascino ipnotico di cui è intriso il precedente "pic-nic".