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STALKER regia di Andrei Tarkovskij

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Ciumi     9 / 10  20/09/2010 13:02:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dove non vige la fisica, c'è la vita interiore, intellettuale e mutevole, che minaccia trappole improvvise, che porta le carcasse di armamenti, tracce di marmi, sgocciolii, fossili, stanze: la zona, Tarkovskij, un Professore, uno Scrittore, l'uno per un premio, l'altro per un'acclamazione.. nonché nel desiderio, infondo, nel desiderio di sé soltanto.
Il Porcospino morì nel Tritacarne, con tutta la sua ricchezza. La Guida li avverte. La vita bisogna temerla. La mente umana ha sconvolto la natura, ora è doppiamente sofferente: essa ha il proprio dolere, essa ha i turbamenti dell'uomo.
C'è un dibattito continuo, ora un attenersi, ora un ribellarsi, un continuo guardarsi indietro e avanti; ma mai un poter retrocedere, ed un proseguire soltanto.
Sino a che, fermi sulla soglia, nel centro esatto, scoprire forse che tutto è orrore, tutto errore, ciò che è stato fatto, ciò che si desidera sia fatto.
La pistola, la telefonata, il libro, la bomba, sempre senza umiltà; il fratello mai risorto del Porcospino.

I corsi d'acqua possono andare verso la foce, o altrove, non ha importanza; una pigna può salire o cadere ma non ha importanza; se il sentiero lo si scova, e lo si percorre giustamente, allo stesso modo, non ha importanza.
Qualche cosa sparisce, altre restano, un percorso c'è, pur c'è, una meta sembra e qualche entrata; ma le due si uniscono, vanno verso l'uscita.

Là fuori c'è un letto, una camera. C'è una piccola figlia che ha poteri straordinari, un grave handicap.
Appoggia il capo sul tavolo. Sa far muovere le cose col pensiero.
Ma un oggetto cade, e s'infrange.
Muove un treno la stanza. Passa L'inno alla gioia.