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STALKER regia di Andrei Tarkovskij

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Invia una mail all'autore del commento NEO78     9 / 10  29/05/2007 12:28:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è il caso davanti a opere come questa usare la parola "film", sarebbe troppo riduttivo.

Questo è cinema inteso come forma d'arte pura, non come i film da record al botteghino che sono creati solo per far passare un'ora e mezzo di intrattenimento. Questo capolavoro ci ricorda che il grande schermo è qualcosa di più: il cinema è anche trattare argomenti difficili e molto complessi, indurre lo spettatore a farsi delle domande e a riflettere su temi importanti e complessi.

Qui gli spunti di riflessione fioccano come in pochi altri film: argomenti come la religione, il sendo della vita, l'odio, l'amore, la felicità vengono discussi nei bellissimi monologhi e dialoghi tra i vari protagonisti del film, aiutati anche da una fotografia semplicemente perfetta e da una regia volutamente statica ma con alcune perle di movimento come nella scena iniziale, nella scena in cui la bambina cammina sulle spalle del padre e nella scena finale.

Chi non apprezza questo film è perchè intende il cinema come spettacolo visivo nel senso stretto del termine, cioè chi si mette davanti al video passivamente davanti alle immagini che scorrono senza porre attenzione al significato vero del film, cioè cosa vuole comunicarci, qualè il senso vero che il regista vuole mostrare non la storia in se stessa.

Perchè se si considera solo la storia questo film non è poi granchè: alla fine parla di tre persone che vanno in un posto che tra l'altro neanche riescono a vedere, ma se si va oltre cioè al messaggio che il film comunica allora non si può far altro che inchinarsi e riconoscere il vero valore di questa opera.