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LO SPECCHIO regia di Andrei Tarkovskij

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pier91     10 / 10  15/01/2012 18:13:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tarkovskij osserva l'infanzia con un sentimento di inquietudine, quasi di paranoica curiosità, come spiando dal buco di una serratura. "Lo specchio" risponde innanzitutto ad un bisogno, all'urgenza di registrare i fotogrammi della propria esistenza, inciderli su pellicola, quindi rivederli sul grande schermo, più corporei di quand'erano intrappolati nella reminescenza o nel sogno.
Pur nascendo da uno slancio individualista, attraverso un parto impellente, il film è più che mai un'opera universale, un autentico dono.
Se i più si sono limitati a contemplare lo specchio, Tarkovskij lo ha disintegrato, elargendone i frammenti. E così la donna taumaturga, la pioggia che sfonda il tetto, la madre levitante che pure uccide una creatura, la lampada intermittente, raccontano l'invadenza della memoria, l'ambiguità della forza femminile, il dolore della maternità (vero obbligo di presenza laddove il padre è solo una comparsa discontinua).
Istantanee che hanno violato il dovere della coerenza, ma sono limpide ed epifaniche se solo si ritorna ad essere nudi e volubili, come i bambini, o gli artisti.