elio91 9½ / 10 21/03/2010 22:08:55 » Rispondi Grandioso,un capolavoro di Tarkovskij. Funereo,cosmico,quest'opera dal ritmo lento e martellante parla dei limiti della conoscenza umana,dei rapporti tra gli esser umani e dell'amore per l'illusione sempre riguardanti quest'ultimo.
Chiaramente è la versione integrale quella che va visionata,non lo stupro che fece Dacia Maraini, versione tanto vergognosa da indignare il regista al punto di disconoscere la versione italiana del film.
Tutto è al suo posto,nel momento esatto e con il ritmo giusto. Ogni sequenza ha un suo perché,una sua analisi filosofica,in alcuni casi sono sequenze straordinarie come quella dell'assenza di gravità,un quasi balletto commovente. Unica pecca,la lentezza inutile a mio vedere di alcuni pezzi: ad esempio quello del viaggio in macchina è veramente senza senso.
Per quanto riguarda il paragone con 2001,direi che ci può stare ma i punti in comune si fermano al genere e alla profondità dell'opera: il film di Kubrick (che preferisco) parla dell'universo rendendo la sua infinità in cui l'Uomo riesce ad immergersi superandosi, Tarkovskij parla dell'Uomo che deve rendere conto di dover avere limiti,emblematica e splendida la frase del protagonista in tal senso (Perché esplorare l'infinito se non conosciamo nemmeno noi stessi?).
Finale geniale,spiazzante e inaspettato: per quanto non stia a me dirlo,non mi è sembrato un finale rassicurante nè consolante. Ho avvertito un senso di malessere nel vederlo. L'Uomo vive nella sua illusione,o si potrebbe dire che è l'illusione a vivere nell'Uomo.