Tautotes 7½ / 10 02/08/2009 16:39:11 » Rispondi Premessa: è decisamente difficoltoso seguire un film di questo genere con un doppiaggio a spezzoni, ed è questo un limite della trasposizione italiana che fa veramente infastidire.
Diciamo che questo film lo ritengo inferiore a Stalker. Tarkovskij ci ripropone un ente metafisico (la fantascienza fa solo da sfondo) come l'Oceano di Solaris, simile alla Zona in Stalker, ove l'uomo incontra, sostanzialmente, il suo limite: in Solaris, tuttavia, l'Oceano agisce materialmente sull'uomo, facendogli materializzare i suoi ricordi, e tutto questo porta nei protagonisti diverse reazioni. C'è l'uomo di scienza (Saltorius) fermamente convinto della necessità di preservare la verità scientifica, e che di fatto finisce per costruire un oggetto che annichila le visioni dei protagonisti (in Stalker, l'uomo di scienza, il professore, voleva addirittura distruggere la Zona stessa, la culla dell'irrazionale e della divinità); abbiamo poi Snautz, il quale sembra porsi in una posizione di equilibrio tra l'assolutismo scientifico e la volontà di abbandonarsi all'irrazionalità di Kelvin (difatti è il mediatore tra le liti di Saltorius e Kelvin); qlo psicologo è l'unico realmente consapevole del "limite" umano alla conoscenza dell'aspetto irrazionale e divino, che comunque viene desiderato dallo psicologo se non altro perchè gli restituisce l'amore. Ci sarebbero molte altre cose da dire, comunque in definitiva abbiamo un altro ottimo film di questo regista, ma l'incisività raggiunta in Stalker è maggiore.
acompagn 31/12/2009 00:06:24 » Rispondi aggiungerei un dettaglio sul personaggio dello scienziato Sartorius, interpretato magistralmente dal grande Anatolij Solonitsin; la creatura deforme che sbuca dal suo laboratorio, frutto della sua coscienza, significativo del pensiero del Regista...