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SOLARIS (1972) regia di Andrei Tarkovskij

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Crimson     8½ / 10  10/12/2006 20:51:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Perchè esplorare l'universo quando non conosciamo noi stessi?". L'interrogativo di Kris è solo una delle molteplici sfaccettature di un film di grande fascino quale è 'Solaris'. Personalmente il punto di vista del regista è molto distante dal mio, tuttavia i suoi film sono sempre fonte di tantissime riflessioni e introspezioni. Questo è un dato di fatto che mi spinge ad amare il suo cinema, e al tempo stesso a violentare me stesso perchè in realtà odio il suo 'solito' protagonista ricco di fede, in netto contrasto con altre figure dipinte maliziosamente come prive di spessore perchè 'colpevoli' di annientare tutto ciò che non sia razionale, che rifuggono e anzi sembrano aver paura dei propri desideri, della memoria, delle pulsioni più profonde. Mi sembra di rivedere il trittico di 'Stalker', e in particolare in Kris l'uomo che cerca solamente di essere felice ne 'lo specchio'. Eppure è enormemente affascinante interrogarsi su questioni che riguardano i sensi di colpa, il rapporto tormentoso con la memoria, la nostra coscienza nuda e cruda. Quale sia realmente, che importanza abbia e che peso deve assumere nelle nostre riflessioni e azioni, nella ricerca o meno del senso di ciò che facciamo.
Molti dialoghi mi son rimasti in mente. In particolare quelli che intercorrono tra i protagonisti durante il compleanno di uno degli scienziati.
Avrei voluto scrivere tante altre cose, ma francamente il turbine di riflessioni è talmente allucinante che faccio fatica io stesso a uscirne fuori.
Devo aver passato dei giorni a interrogarmi su alcune sequenze del film. Bonariamente, " 'maledetto' Tarkovskij, te e i tuoi trip!".
Crimson  31/12/2007 15:23:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
amterme63  31/12/2007 16:27:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Secondo me i personaggi “ricchi di fede” di Tarkovskij sono così pieni di dubbi e incertezze che spesso i rivali scettici fanno una figura migliore. Soprattutto in Stalker l’ultima parola viene data allo spettatore che giudicherà quali dei tre corrisponde alla figura più accettabile. Ovvio Tarkovskij tifa per una persona, ma tratta gli altri con rispetto, facendoli parlare, esporre le loro teorie e dialogare a pari con il “ricco di fede”. Qui in Solaris la tricotomia è imperfetta, perché i rivali di Kris sono tratteggiati in maniera superficiale. In Stalker invece sono pienamente sviluppati e completi nel loro rappresentare e essere allo stesso tempo. In Nostalghia poi il personaggio “ricco di fede” è sinceramente “troppo ricco” e sembra essere quasi criticato nel suo estremismo. Secondo me l’ideale di Tarkovskij era quello del personaggio “portatore, messaggero di fede”, una persona che non afferma i propri principi, non pretende che siano quelli giusti, ma che si impone la missione di farli conoscere e portarli all’attenzione degli altri, come fa lo Stalker con i suoi compagni e come fa lo scrittore russo con la candela al termine di Nostalghia. In Solaris il tema principale è la natura umana in sé, più che la fede e la speranza in un’umanità diversa.