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ANDREJ RUBLEV regia di Andrei Tarkovskij

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Invia una mail all'autore del commento wega     10 / 10  30/09/2008 19:42:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ci sono pellicole che il dieci non basterebbe, "Andrej Rubliev" è una di queste. Ci sono pellicole che esprimono una maturità artistica straordinaria sequenza dopo sequenza, "Andreij Rubliev" è una di queste. E' la sontuosità dei tempi dilatatissimi a rendere unico questo film, con la sua distesa profondità di campo. Uno sguardo critico di Tarkovskij su quella conseguenza, a quanto pare, che colpisce inevitabilmente ogni autore e forma d' arte, da che mondo è mondo. Inizialmente una parabola sulla censura dell' arte citando l' episodio del buffone, ed ironia della sorte, come spesso è accaduto in Russia, il film fu censurato. Ma questo film è soprattutto una parabola sull' incontro, e la ricerca da parte dell' uomo, di Dio.
"Quanta pace ispirano quei colori..", ecco forse spiegato l' utilizzo del B/N, in un clima di guerre e perdita della dignità umana. L' arte come necessità dell' uomo, così come la fede in Dio. Può esistere pace senza fede? Senza fede non c'è più peccato e senza peccato con l' uomo cessa anche la coscienza.
Nove tappe della vita del pittore Andreij Rubliov tra crisi di natura artistica e voti di silenzio, nei primi anni del 1400, ma l' ultimo episodio -la forgiatura di una campana e la felicità di chi l' ha creata- getta ancora speranza nell' autore circa il valore dell' arte in sè, e l' epilogo a colori da tutta la sensazione di una nuova luce, di una pace finalmente ritrovata. Be', un Capolavoro.