paul 04/02/2005 11:24:57 » Rispondi Seguendo con microelettrodi gli stimoli visivi lungo i nervi ottici delle rane si è capito che l’immagine base che si forma nel loro cervellino è paragonabile a quella di uno schermo televisivo acceso ma vuoto, sul quale all’occasione compaiono i segnali soltanto di ciò che si muove, che è pericoloso o desiderato dall’animale. Tutto il resto la rana non lo vede. Il suo cervello, cioè, non fa nemmeno il lavoro di “vedere, ma non notare”: no, i dati gli arrivano già preselezionati e limitati al minimo essenziale di quel che c’è da vedere perché l’animale possa vivere. Le comunicazioni visive ricevute dal cervello della rana risultano sostanzialmente di quattro tipi: spigoli retti, forme convesse in movimento, cambiamenti di contrasto e rapidi oscuramenti; né vengono prese in considerazione tutte le direzioni di movimento.
Dragon 12/02/2005 18:24:33 » Rispondi paul superhero contro i soprusi cinematografici, va bon, ma diamo una rinfrescata al repertorio di commenti, questo è la terza volta che lo scrivi!!!
frine2 10/01/2006 03:29:07 » Rispondi Per punizione si prescrive la visione di "Dies irae" di Dreyer. Anzi ora vado a dare un'occhiata...magari si becca i 3 pure lui:-(