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COLOUR FROM THE DARK regia di Ivan Zuccon

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  03/09/2009 15:41:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ivan Zuccon continua a strabiliare grazie ai suoi inquietanti lavori progredendo sempre più pellicola dopo pellicola.Il suo stile inconfondibile ci cala in un incubo rurale,durante la Seconda guerra mondiale,quando in un casolare di una non meglio specificata località di campagna si scatena il male.Un male puro,primitivo,furioso,che si impossessa delle sue vittime seducendole per poi renderle squilibrate ed estremamente violente.”Colour from the dark” è un film che sottolinea le qualità visionarie di Zuccon,straordinario nel proporre atmosfere e luoghi che da rassicuranti si trasformano in angoli d’inferno,realtà fuori dal tempo e dal mondo in cui a regnare è il caos.Il regista prende spunto da un racconto breve del tanto amato H.P. Lovecraft e ci immerge a piccole dosi in un delirio senza via di scampo,perfettamente equilibrato tra le influenze del solitario di Providence e tipiche sequenze accostabili al filone demoniaco.Ottima la gestione dello script in un crescendo terrorizzante non privo di adeguati effetti splatter oltre che di situazioni spaventose,capaci così di insinuare nello spettatore un’inquietudine difficile da cancellare.
Merito di una sceneggiatura che perde pochissimi colpi riuscendo sempre a tenere ben desta l’attenzione e delle atmosfere putride,sempre più cupe e opprimenti mentre si corre incontro a un epilogo più che azzeccato.
Ragguardevole anche il make-up che rende merito alla corruzione fisica e morale che colpisce senza pietà le malcapitate vittime.Gli effetti speciali si lasciano apprezzare,ovviamente non siamo ai livelli dei più celebrati blockbuster ma la qualità non è di certo risibile.
Finalmente anche la recitazione non lascia a desiderare,attori bravi e una Debbie Rochon perfetta,nota scream queen di svariati b-movie, mette tutta la sua professionalità nel calarsi con convinzione nel personaggio più spaventoso.
Rimango per l’ennesima volta interdetto davanti al limbo artistico in cui è confinato quest’autore,non si capisce per quale motivo sia vittima di un così cocciuto ostracismo artistico considerata la qualità delle sue opere.