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LE ARMONIE DI WERCKMEISTER regia di Bela Tarr

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Gianarca     7 / 10  16/07/2017 15:58:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Credo di aver intuito che la volontà profonda del regista sia stata in questo film quella di affermare che nella purezza, nella destrutturazione, perfino nella rivolta, si possono trovare delle certezze. Tutto ciò che è costruito dall'uomo è menzogna, come le armonie di Werckmeister. Anche a livello tecnico la regia è destrutturata, non c'è la benché minima volontà di conformarsi a norme cinematografiche convenzionali. Anche la bellezza, la manifestazione della forza "creatrice" divina, la balena, è distrutta, abbandonata (è chiaro nella sequenza finale del film). Non è un invito ad attuare rivolte, è un invito a togliere gli orpelli, a ritrovare l'essenzialità. Solo ritrovando questa condizione, forse, si potranno cambiare le cose. Ma il regista lascia la porta aperta su uno scenario desolato in cui l'unico personaggio rimane la balena, la bellezza: silenziosa testimone di un'umanità fuori di testa.

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