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DIES IRAE regia di Carl Theodor Dreyer

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Invia una mail all'autore del commento wega     10 / 10  21/08/2009 19:45:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Dies Irae" è Carl Theodor Dreyer. Punto. Qui tutte le tematiche del regista si fondono per raggiungere la massima espressione della carriera del regista. Pochissimi personaggi isolati, la famiglia, il conflitto interiore di ognuno dei singoli, la caccia alle streghe, il rogo, il peccato sempre presente nella coscienza dei personaggi del nefasto periodo della Santa Inquisizione, paragonabile, per indecenza, solo all' avvento del nazismo e alla persecuzione degli ebrei. Tragedia sull' ignoranza e sulla superstizione (anche dello spettatore, che arriva ad avere un dubbio, proprio come in "Ordet", e cioè se Anna - che per inciso è sputata alla mia vicina di casa - sia o meno una strega) fondata sull' espiazione del peccato. Difficile provare rabbia davanti a una pellicola come nei primi 33min del "Dies Irae". Tecnicamente eccelso, più profondo (anche di campo) della Passione di Giovanna d' Arco; un classico montaggio alternato, specie nelle sequenze della felice storia d' amore nascente tra Anna e Martin, e la crisi spirituale di Assalon; la classica fotografia di Dreyer funzionale alla drammaturgia del film, sempre più cupa e incombente; e con in movimenti di macchina, Dreyer, era un gigante. Capolavoro, comunque.