julian 7½ / 10 02/09/2008 12:32:29 » Rispondi Un film che solleva miriadi di discussioni e riflessioni mentre lo si guarda. Si può intravedere già uno spiraglio di genio nell'intreccio che c'è tra i quattro personaggi chiave della storia, un indizio di quanto poco sia servito a Dreyer per sfornare una pellicola rimasta nella storia. L'atmosfera sembra impregnata di un'obsoleta religiosità: non perchè il film sia ambientato nel XVII secolo, ma perchè sembra proprio che il regista abbia voluto mettercela in ogni piccolo particolare, nella purezza dei personaggi ad esempio, nella lentezza delle scene, negli inni. Eppure è al contrario un film di forte critica verso la superstizione e la cieca fede degli sciocchi. Gli stessi personaggi non sembrano credibili visti oggi, sono propriamente medievali, eppure danno vita ad uno scandalo, una storia d'amore illecita che tutt'oggi riecheggia in tutta la sua modernità. Dies Irae è anche un film di streghe, tematica già vista nella Passione di Giovanna d'Arco, ma il regista confonde lo spettatore e lo lascia in dubbio anche dopo la visione se le donne condannate siano colpevoli o no. Razionalmente si direbbe che le presunte streghe abbiano confessato una colpa non loro, ma Dreyer non fa nulla per dimostrarcelo. Grosso punto interrogativo. Sono stato tanto tempo a pensare dopo averlo finito, non è affatto facile nè da vedere nè da capire, ero anche in dubbio se fosse opportuno commentarlo. Un film da prendere con le pinze. Tutto sommato non so se riuscirei a reggere un'ulteriore visione perciò... 7 e mezzo.
ULTRAVIOLENCE78 10/02/2009 12:57:56 » Rispondi "Tutto sommato non so se riuscirei a reggere un'ulteriore visione" Io Penso che per i prossimi 10 anni potrò farne a meno... :-)
julian 10/02/2009 14:39:54 » Rispondi Già... film tostissimo. Ho letto il tuo commento: complimenti per l'accostamento Dreyer-Kierkegaard che in effetti non è poi tanto azzardato. I due sono ossessionati dalle stesse cose e, tra l'altro, sono anche compaesani.