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THOMAS IN LOVE regia di Pierre Paul Renders

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  19/12/2008 15:37:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Girato per intero in soggettiva,zeppo di piani sequenza e di animazioni digitali ,“Thomas in love” è un film belga decisamente originale passato purtroppo inosservato.
Renders ci cala, nel vero senso della parola, nei panni di Thomas,trentenne affetto da uno dei tanti mali della società moderna,ovvero l’agorafobia.Da anni non esce di casa e comunica con il mondo esterno esclusivamente attraverso il suo pc.Ambientato in un possibile futuro non troppo lontano,appare come un film curioso,non sempre eccellente causa una certa ripetitività narrativa e un approccio un po’ semplicistico.
Interessante però risulta soffermarsi ad approfondire le tematiche che Renders illustra,è evidente la volontà di denunciare uno scenario simil orwelliano,con il protagonista prigioniero della propria malattia e tenuto in continuazione sotto controllo dalla fantomatica compagnia assicurativa “Global”.Chiaro anche il riferimento ai moderni metodi di comunicazione,agevolati da chat ed altri mezzi che permettono l’eliminazione di qualsiasi preambolo ed inibizione,ma che al tempo stesso rendono le relazioni interpersonali distaccate ed incolori.
Per quanto si illuda di essere felice nel suo nido iper tecnologico Thomas comincerà ad avvertire la necessità di esternare la sua natura di essere vivente dopo l’incontro on-line con una prostituta,la sua sensibilità apparentemente conformatasi alla muta indifferenza dei macchinari che utilizza verrà sferzata da questo incontro,sua via d’uscita dal limbo casalingo in cui si è volontariamente segregato.Inutile aggiungere che il film si presti a diverse interpretazioni e possa essere spunto per molti altri temi attinenti la cultura tecnologica e relative conseguenze sociali.Ideale per chi avesse voglia di una pellicola fuori dagli schemi piuttosto straniante.