jack_torrence 8 / 10 06/11/2012 18:31:41 » Rispondi Una magnifica parabola sul diverso, con un percorso drammaturgico articolato e modernissimo. Più di una sequenza toccante (su tutte la meravigliosa scena con il suonatore di violino cieco). Sotto il profilo stilistico Whale era grandissimo: attingeva alla contemporanea corrente espressionista, restava con entrambi i piedi dentro le logiche di mercato (il ritmo del film è avvincente e ancora oggi davvero spettacolare), fissava i canoni della drammaturgia hollywoodiana che - nel bene e nel male - sono ancora gli stessi.
Decisamente sta stretto nel filone dell'horror; oggi "la moglie di frankenstein" sarebbe considerato crossover fra generi. Agli albori del sonoro, a Hollywood erano davvero già molto avanti.
"La moglie di Frankenstein" è una pietra miliare, giustamente ritenuto superiore all'originale. Se non metto il 9 è per la facilità a volte eccessivamente semplificata delle svolte drammatiche - per esempio, nella rapidità con cui il "mostro" apprende a parlare - commovente cmq sentirlo parlare - il film risente molto della concisione/semplificazione della scrittura dell'epoca: oggi una trama di questo genere, da uno sceneggiatore di talento, verrebbe sviluppata con ancora maggiore attenzione alle sfumature, arrivando a occupare forse il doppio del minutaggio. Qui, tutto sta in 75 minuti e non è detto sia sicuramente un pregio.