caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

VERSO L'EDEN regia di Costa-Gavras

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento kowalsky     6 / 10  08/04/2009 19:58:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dovrebbe essere il film che non ti aspetti ma che in fin dei conti è ampiamente "previsto": l'idea di un road-movie, un pò sulla scia di "Cose di questo mondo" di Winterbotton, finisce per sacrificare la denuncia di Gavras portando la "terra promessa" (dell'Europa utopica e malata di oggi) nella Parigi contemporanea caotica, disorientata e alienante.
La stessa denominazione geografica di Elias è oscura: ma i magnifici minuti iniziali lo vedono superstite nel mar Egeo, eppure poi si aliena (non solo linguisticamente) più da se stesso che da un mondo (davvero troppo sopra le righe) che lo circonda e non gli appartiene.
Un film che dovrebbe essere brutale e in molti (troppi?) casi guardi con un sorriso sulle labbra.
Il ricorso ai paradossi sociali dell'europa (dalla sessualità onnivora e occasionale à la Houllenbecq al rapporto del vagabondo/clandestino con le "anime pie" del benessere/malessere sociale) finisce per stritolare l'odissea di Elias, compressa in una selva pittoresca ma affettata di derive umane di ogni tipo (turiste ninfomani, coppie in crisi, rozzi camionisti gay, vedove indigenti, zingari gentili).
A tratti, ci si interroga e si prova a immaginare cosa significa viaggiare l'europa senza identità, ma è più interessante l'esposizione concreta delle difficoltà ("Torno più povero di prima" - "Non vedrai un soldo").
E nel volonteroso fatalismo di Gavras, che merita comunque un segno di stima e di rispetto, un finale fiabesco sembra voler disconoscere queste amare realtà
Delfina  22/04/2009 19:51:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono d'accordo col tuo commento, anche se io sono stata di manica ben più larga...
Il film la sufficienza la merita, non capisco proprio le stroncature con 1 e 2... e il povero Scamarcio ha solo incollato addosso uno stereotipo, da cui uscirà forse un giorno se sarà diretto da registi non italiani. Avevo letto che per lui si annunciava un ruolo nel prossimo film di un regista palestinese...
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  22/04/2009 20:12:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gavras poteva fare di meglio, ma non mi è dispiaciuto... Scamarcio ha ancora bisogno di altre prove all'appello, in fondo in questa occasione non ha avuto ancora modo di mostrarsi un buon attore come credo che sia... anzi ho quasi l'impressione che Gavras avesse semplicemente bisogno di un prototipo qualsiasi per interpretare un giovane senza vera identità (si suppone albanese o macedone...)