caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI regia di George A. Romero

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
PignaSystem     9½ / 10  12/08/2011 22:23:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Uno dei pochi casi nella storia del cinema in cui l' "horror" scompare per lasciar spazio all'orrore. Con un budget di poco più di 100.000 dollari, dall'inquieta incubatrice di un era segnata da conflitti e tensioni di ogni tipo, Romero gira un film apparentemente grezzo, ma istintivo, violento e incisivo sui collasso dell'inferno contemporaneo. Come se l'opera fosse a sua volta una soggettiva deforme, l'effetto realistico che ne scaturisce materializza l'angoscia e l'espressione dell'allucinazione e del delirio, partorendo una sorta di figlio malato, un incubo storico, un'opera in cui lo sfacelo ha una portata antropologica e manifestazioni devastanti nella psiche e nel corpo degli individui-massa. Ombre e luci serafiche avvolgono e invadono ambienti e figure, suoni e immagini vacillano nella dimensione dello smarrimento, dell'istinto di sopravvivenza, dell'invasione dell'assurdo. La tensione del ritmo e il delinearsi di un ecatombe prendono alla gola qualsiasi spiraglio consolatorio, lo scioglimento beffardo è l'ultimo colpo di un film che nel 1968 "non guardava già in faccia a nessuno" ma fissava già con occhio gelido la degenerazione umana. Gli sconvolgimenti sociali (il primo riferimento va probabilmente alla guerra del Vietnam), lo smarrimento di un'epoca in grave crisi di valori e certezze esplodono in quest'opera cupa, delineando uno scenario apocalittico di cui rimangono impressi il pasto dei corpi smembrati e i toni laidi, precari, shockanti di una realtà vuota ed esangue. Monito e epitaffio, leggibile a più livelli, The night of the living dead resta un sintomo del presente, un'opera istintiva si diceva, e per questo, nella misura in cui l'horror si fa orrore, crudelmente vera.