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ZOMBI regia di George A. Romero

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76eric     9 / 10  16/09/2010 18:07:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dal primo incontro nel cimitero di Barbara e suo fratello con lo zombie, è passata la notte, ed ormai all' alba i morti viventi hanno preso pressoché il controllo assoluto degli Stati Uniti.
Così ha inizio il secondo capitolo romeriano ed in realtà sono passati 10 anni, e di acqua nel mulino ne è passata molta.
Il film comincia con una chiara denuncia verso i mezzi di comunicazione di massa. I pochi superstiti sono costretti ad arrangiarsi visto che nei programmi televisivi vige il caos, i critici ed esperti non riescono a trovare una soluzione che riesca a porre fine in maniera inequivocabile all' urgentissimo problema.
Se nel primo film gli zombies attaccano la "casa", luogo sicuro nel quale un uomo mai si sentirebbe minacciato, in questo caso prendono di mira la principale fonte di distribuzione del benessere e del positivismo, cioè il centro commerciale, luogo che farà inoltre da dimora oltre che da sollazzo ovviamente ai 4 protagonisti fino al sovvertimento delle gerarchie imposto dai bikers. E qui abbiamo la denuncia al consumismo ed alla criminalità, "piaghe" che hanno caratterizzato la politica interna a stelle e striscie e non di allora, ma a ben vedere anche di oggi. Più il tempo passa e più le "cose" rimangono le stesse..........
La lotta per l' emancipazione femminile, grazie anche alla rivoluzione sessantottina è ben presente in questo film, infatti se nel primo capitolo la donna, soprattutto nella figura di Barbara, aveva bisogno di una figura maschile che la proteggesse, in questo caso "tira fuori gli attributi", per cui vuole partecipare alle riunioni per decidere, impara a difendersi e ad impugnare un' arma fino a pilotare con disinvoltura un elicottero. E tutto questo risalta maggiormente in quanto la protagonista Francine compie tutte queste azioni da maschiaccio mentre è in stato interessante.
Anche qui abbiamo un co-protagonista di colore, tale Ken Foree che al contrario di Duane Jones, protagonista dell' antirazzista capostipite, se si escludesse il tragicissimo finale che ricordava vagamente il modus operandi del cucusclan, riuscirà dopo un attimo di smarrimento a raggiungere l' elicottero e a fuggire con Francine.
Nonostante le speranze siano ridotte al lumicino, c'è ancora posto per gli umani.
Per ciò che concerne il lato tecnico Romero si è avvalso della preziosa collaborazione di Argento per la sceneggiatura ma anche per il montaggio e la distribuzione della pellicola in alcuni stati, impossibile poi non menzionare la colonna sonora incalzante dei mitici Goblin il cui tema principale penso verrà ripreso da Fulci nel suo Paura nella città dei morti viventi in quanto molto simile.
Menzione d' obbligo come sempre per il genio degli effettacci Tom Savini, qui presente anche come attore, come uno dei capi della banda di motociclisti; al quale si deve riconoscere un certo (dis)gusto per le scene splatter piuttosto ben congegnate.
In conclusione lo ritengo un gradino inferiore all' inimitabile "La notte dei morti viventi" per quello che per me è il secondo miglior film sul tema "zombie" per antonomasia. Comunque un MUST.