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ZOMBI regia di George A. Romero

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amterme63     8 / 10  23/04/2010 09:56:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottimo film che non delude chi cerca un semplice film di tensione, spasimo e orrore come pure chi apprezza nei film un messaggio rivelatore dell'animo umano e delle sue abitudini.
Oltre a essere rimasto letteralmente senza fiato in tante scene con continue scariche di adrenalina, non ho potuto fare a meno mentalmente di confrontare questo film con il primo che ha girato Romero alla fine degli anni '60.
Le differenze ci sono e sono tante. Diciamo che in generale stavolta Romero ha cercato di fare un prodotto più in linea con i dettami stilistici di genere, è stato più attento all'effetto emotivo e meno al realismo. Ce ne accorgiamo immediatamente perché il film inizia subito in media res, senza tanti preamboli o fronzoli vari. Si perde però quella deliziosa patina da storia di tutti i giorni che rendeva il primo film così originale e intrigante.
In questo film l'oggetto di riflessione diventa subito il tipo di reazione psicologica che l'essere umano tiene di fronte a un pericolo estremo, che sfugge a ogni controllo, apparentemente invincibile. Il messaggio del film indica che riesce a sopravvivere, avere successo, solo quello che è in grado di tenere sotto controllo le proprie emozioni, le proprie reazioni e mantenere freddezza, razionalità, misura. Lo si vede benissimo dalla sorte che hanno i 4 protagonisti; chi "eccede", chi vuole fare più di quello che è necessario fare o si fa prendere da considerazioni "extra" rispetto alla sopravvivenza, è destinato a perire.
Dal punto di vista ideologico gli estremi che vengono condannati sono due: da una parte il voler ridurre tutto a questioni di parole in cui si criticano a priori certe affermazioni considerate "ideologiche" (abitudine molto diffusa all'epoca, quella dei "contestatori"); in genere le discussioni, specialmente televisive, non ci fanno bella figura (in una scena una televisione viene presa a martellate, visto che "non trasmette più").
Dall'altra parte ci stanno quelli che con la scusa dell'emergenza trovano l'occasione per sfogare tutti i propri istinti distruttivi, sfogando il piacere di uccidere e affermare la propria "superiorità" su categorie considerate inferiori. Per rivelare questo aspetto umano nel film è stato inserito l'inserto dell'assalto al palazzo occupato da "negri, froci e portoricani", con addirittura un regolamento di conti all'interno delle stesse forze dell'ordine (segno di un diffuso disordine istituzionale ormai irreversibile).
Il problema non sono quindi gli zombi (esseri tutto sommato stupidi e facilmente ingannabili) ma le lotte intestine fra gli esseri umani. Lo si vede nel finale, dove la situazione precipita non a causa degli zombi ma di altri esseri umani, quelli che in una situazione di sospensione delle norme sociali regrediscono allo "stato di natura", dove prevale l'istituto del clan, l'istinto "primitivo" di accaparramento, saccheggio, distruzione, in spregio a qualunque regola o considerazione razionale.
I 4 protagonisti invece usando la ragione erano riusciti a ritrovare un modus vivendi accettabile. Loro poi conservano ancora gli usi "civili" (il matrimonio, la sepoltura), cercano di non ridursi a bestie. Certo anche loro fanno errori, il primo fra tutti quello di attaccarsi eccessivamente al possesso degli oggetti, dar loro un valore maggiore di quello che si meritano. L'ambientazione in un centro commerciale a suo modo rivela la natura futile e provvisoria del mondo luccicante e abbondante che ci siamo costruiti intorno.
In ogni caso il film rispecchia benissimo, proprio nella debolezza delle istituzioni e nel valore essenziale che ha la difesa individuale, lo stato di crisi etica e politica che stava attraversando l'USA della sconfitta in Vietnam e dello scandalo Watergate.
Una perla del film è la tecnica di creazione della tensione, dello spasimo e del raccapriccio. Romero però deve cedere alla maniera. I personaggi non sono più esseri normali e quotidiani ma in qualche maniera degli eroi, con attitudini specifiche e speciali. Le vicende sono congegnate in maniera artefatta (porte che si aprono all'ultimo secondo, imprese quasi impossibili che riescono per un pelo, casualità determinanti, piccoli fallimenti che si rivelano deleteri, rovesciamenti di ruolo) e tutto sembra come preordinato (non c'è più il naturale fallimento dei piani e l'indifferenza delle sorti del primo film). Anche il finale aperto sembra messo lì per ragioni commerciali, per poter continuare con dei sequel.
D'altro canto a favore di Romero c'è il fatto che ha continuato con la politica dell'uso di attori non famosi, dando così maggiore naturalezza e spontaneità alla vicenda. Gli attori si comportano poi in maniera egregia. In conclusione del film l'onore va a categorie normalmente disprezzate come le donne e le persone di colore, tra l'altro con il protagonista, David, con gusti amorosi forse non proprio eterodossi.

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KOMMANDOARDITI  25/04/2010 21:24:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scusa Luca, quale delle quattro versioni esistenti hai visionato?
Per caso quella europea curata da Argento con le musiche dei Goblin?

C'è da dire che l'elemento più grottesco è il fatto che gli zombi conservino alcuni istinti base primordiali : soprattutto quello di recarsi in massa in un centro commerciale.............Una satira crudele del consumismo più sfrenato.
In più c'è anche la questione della donna e della sua rivendicazione a lottare assieme al maschio contro la minaccia incombente , contrariamente a quanto accadeva nel precedente capitolo in cui ella era ancora una figura passiva ed indifesa bisognosa dell'intervento maschile. Questo perchè il movimento femminista post-68 aveva alimentato una reale presa di coscienza del ruolo della donna nella società.
Aspetto con trepidazione una tua esaustiva anamnesi di un capolavoro horror sconosciuto che mi preme che tu veda assolutamente : MANIAC di William Lustig.
Consiglio appassionatissimo :-)
amterme63  25/04/2010 22:19:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma, non so, Nico, che versione fosse. E' un dvd che ho preso in prestito in biblioteca e che ho già restituito. Era edito dalla CVC di Roma ed era un DVD piuttosto vecchio, uno dei primi messi in circolazione. Come extra riportava 2 scene tagliate (in inglese) che però erano lo stesso comprese quasi per intero nell'edizione in italiano (con le musiche dei Goblin solo all'inizio).
Sono d'accordo sull'interpretazione del ruolo femminile come prototipo di donna emancipata post-68. Tra l'altro quella riesce ad imparare a guidare un elicottero (!) in pochi giorni. Come pure viene lasciata a lei la decisione se abortire o no (decide di continuare la gravidanza, fiduciosa nelle sorti dell'umanità).
Il tuo consiglio è bene accetto (grazie), solo che il problema che mi assilla è la mancanza di tempo e avrei una lista infinita di film ancora da vedere.
anthony  26/04/2010 09:57:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma lo sai che sei veramente un grande?
Il tuo commento può sostituire ad occhi chiusi qualsiasi tipo di ottima recensione che ho letto di questo capolavoro.

Ti meriti un 10!! ;-)
amterme63  26/04/2010 14:13:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Accidenti Anthony. Grazie mille dei complimenti ! Anche tu meriti un 10 per gentilezza.
P.S. quanto ti devo versare sul conto corrente? :-))
Ciao.
anthony  26/04/2010 15:52:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ahahahah! Non mi versare niente. :-)
TU sei troppo bravo per meritarti applausi finti o di circostanza. ;-)