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ZOMBI regia di George A. Romero

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Godbluff2     8 / 10  31/10/2022 12:31:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"The Night of the Living Dead" era stato un film importante, che aveva imposto idee e concetti nuovi nel "B-movie horror" attraverso una spesa e mezzi a disposizione a dir poco irrisori e quando ho dovuto assegnargli il numerino del voto ho tenuto conto di questo; "Dawn of the Dead" invece si piglia lo stesso numerino perché... Be, perché è un film fico. Certo, è molto importante anche lui nel contesto del cinema horror, fondamentale addirittura per quanto riguarda il recinto degli "Zombie Movies", ma è soprattutto un film fico; per il ritmo, per l'espressione più matura dell'azzeccata metafora anti-consumistica, per le ossessive musiche dei Goblin, per l'ottima gestione dell'atmosfera, permeata da quella sottile inquietudine, quell'ansia che fa da base al dualismo che si crea sempre nelle menti dei personaggi e degli spettatori quando si ha a che fare con gli zombie: sempre in bilico tra l'essere una presa per il cùlo e una minaccia apocalittica insormontabile.
Per tutti questi motivi "Dawn of the Dead" è più godibile del suo predecessore di dieci anni più vecchio e risulta ancora oggi più fresco e piacevole; in generale, è il film di Romero che riguardo con più piacere e che considero il suo migliore.
Romero torna dai "suoi" non-morti a dieci anni di distanza dal primo capitolo, recuperando e sviluppando idee e stralci di sceneggiatura già scritti e abbozzati all'epoca; gira con il solito budget ridottissimo da B-Movie (500.000 dollari) che lo ha accompagnato per tutta la carriera ma con molta più esperienza, consapevolezza e lucidità nell'esprimere le sue idee, portando anche la messa in scena su un livello superiore; un tocco in più lo porta la proficua collaborazione con Argento (che era all'epoca nei suoi anni migliori), in particolare per quanto riguarda il "prestito" a Romero dei fidatissimi Simonetti, Marangolo e compagnia goblineggiante, che marchiano il film con gli ossessivi suoni elettro-elettronici dei loro sintetizzatori.
Gli effetti speciali di quel matto di Tom Savini-che ovviamente si regala una memorabile comparsata come attore-splendidamente gore-splatter sono la ciliegina sulla torta.
Naturalmente "Dawn of the Dead" ha dalla sua alcune battute e linee di dialogo memorabili e rimaste iconiche (e nemmeno sto a ribadire il messaggio anti-consumistico del film espresso con tanta evidenza che qualsiasi parola risulterebbe ridondante) e alcune sequenze veramente memorabili, si veda l'intera prima parte, nella stazione televisiva e poi nella palazzina assaltata dalle forze speciali, perfetti esempi di come creare una messa in scena che trasmetta perfettamente confusione, smarrimento, panico (voci e dialoghi che si accavallano, gente che si parla sopra, si interrompe, urla, litiga, non sa che pesci prendere) e la sensazione di un'apocalisse sempre più imminente, oltre al messaggio ulteriormente rinforzato de "il vero nemico dell'umanità è l'umanità, non gli zombie".
Già solo quelle prime sequenze, così tese e così perfette nel trasmettere le giuste sensazioni, valgono il prezzo del film.
Unica nota stonata ? Il finale (inizialmente previsto da Romero come molto più spietato e pessimista) con la fuga di Peter veramente forzata e poco credibile.
Romero con "Dawn of the Dead" riaggiorna e dona nuova linfa e nuovo ritmo al discorso iniziato 10 anni prima. Gran film, gran classico.
Italo Disco  31/10/2022 21:09:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Secondo me il finale è il punto forte; fino a quel periodo erano rari i "B-Movie" dove a salvarsi erano un nero e una donna. D'altronde già 10 anni prima aveva fatto morire tutti, e la stessa idea originariamente l'aveva anche per questo, giustamente ci ripensò (proprio come Peter) e lasciò il finale aperto, sennò sarebbe stato ripetitivo. Che poi i 2 hanno poca speranza di sopravvivere lo stesso, se uno ci pensa.
Godbluff2  31/10/2022 22:15:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oh, si si, se lo leggiamo da un punto di vista "sociale" anche questo finale può risultare interessante, è la messa in scena che è davvero poco credibile. Considerando che, come dici tu, anche fuggendo nell'immediato i due avrebbero comunque poche possibilità di sopravvivere, sarebbe stato un buon finale, se avessero messo Peter in una situazione soltanto un poco meno senza via d'uscita (che so, cambia idea appena gli zombie cominciano ad entrare e sale sulla scala); così come è girata, che sia riuscito a scappare senza beccarsi nemmeno un morso supera di gran lunga la soglia d'incredulità anche in un film di zombie ;) Il mio problema con il finale insomma non è il cambio di idea in sé ma proprio la sua messa in scena. Purtroppo così com'è non riesco a non trovarlo parecchio forzato, forse a causa di un cambio di idee che fu abbastanza repentino, non saprei.