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MANIAC regia di William Lustig

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JOKER1926     7 / 10  24/11/2011 17:06:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Da un plot narrativo storicamente frequente nelle produzioni americane (ma non solo) degli anni 80 prende forma il film di William Lustig dal titolo eloquente, "Maniac".
Qui il protagonista, sommo manovratore dell'azione e della violenza è per l'appunto un maniaco che collima la sua immagine nel corpo, nella mente di uno psicopatico, Frank Zito.
Inoltrando un'analisi alquanto propedeutica e illuminatrice c'è da affermare che "Maniac" non è riuscito mai ad emergere totalmente come film di altissima fascia, oggi è pure difficile trovare una copia di questo film del 1980, insomma la confezione tecnica nella sua globalità non ha fatto troppo rumore e ha lasciato questo film in un limbo di bassa risonanza mediatica, ora tocca al cinefilo, al "ricercatore" di film thriller ripiegare in un'estenuante ricerca materiale per recuperare alcuni titoli del passato, fra questo, indubbiamente, figura il prodotto di Lustig.
Se oggi il termine "cult" viene affibbiato a "Maniac" è dovuto ad una cerchia di persone, numericamente parlando, ristretta, quasi minima.

Il bello e il cattivo tempo nel film è fatto dal protagonista interpretato alla lettera da un prodigioso Joe Spinell. Attraverso questo attore va immediatamente in risalto la malattia di Frank Zito, omone grosso e lercio che si muove per le strade di New York persino con un fiatone e in un abbigliamento "gonfio" che, nel frangente, deve nascondere quanto più possibile il lato bestiale del killer.
Ad aiutare il progetto "Maniac" ci pensa un lavoro tecnico artigianale che, non essendo di primissima fascia, incrementa quell'alone di miseria e di inquietudine della pellicola.
Ma procediamo con ordine.
La regia presenta una fotografia dai colori quasi del tutto sbiaditi, la musica poi non offre, a livello melodico, alcuna organicità ma la forza di essa si sradica proprio dalla sua essenziale povertà di suono, infatti qui siamo di fronte ad una musica "minimale" ma di riuscitissimo effetto acustico, direi graffiante.
Forse la più grande propulsione sul lato tecnico è incarnata dalla macabra scenografia che scarcera in essa un senso nauseante, perverso e magnetico che gioca la propria partita contro alcune rappresentazioni ad inizio film di "Profondo rosso".
Le atmosfere che si creano sono ad hoc, classiche di un film sporco prima che pauroso.
Lustig in "Maniac" non vuole perdere tempo nell'architettura logistica della situazioni, gli intrecci e la consistenza narrativa lascia celermente il passo ad una realizzazione visiva cruenta e irruente che deve portare sgomento più che "connettività" di maturazioni di storia, abbondantemente in linea con un determinato genere di far cinema, mi avvalgo del concetto espresso all'inizio.

"Maniac" è un "tutt'uno", non esiste una prima, seconda e terza parte; si vive per sempre in un'atmosfera indecorosa, inferma e abbandonata. Salgono in cattedra, a questo punto, innumerabili sequenze come quella della metropolitana, la vittima di turno scappa in un deserto urbano, fuga (ed arresto) in un bagno, che nella fattispecie Horror, si avvale e si qualifica nel nome di un qualcosa di "artistico".
Lustig nella breve durata del film regala sempre situazioni di violenza e sangue, il killer diventa quasi un pretesto per dipingere, in senso totale, il male di una società.
Questa concezione prende forza anche (e sopratutto) nel finale, oltre un'esposizione di immagini sanguinosa e "impossibile" emerge fuori l'immortalità di chi uccide. Ovvero il male è il mezzo trainante dell'uomo che evolve e si diffonde quasi come una tradizione familiare.
La regia nel tutto cerca anche di spandere filoni di psicologia criminale ed ereditaria, sull'asse figlio/madre anche se il tutto risulta esser un po' eccessivo e pretenzioso per una pellicola che deve mordere cuore e stomaco del pubblico su tutto.
"Maniac" è un film di genere Thriller ricolmo di splatter che appartiene ad un'epoca, ad un ritaglio temporale, insomma pellicola ad oggi non più di plausibile realizzazione.
KOMMANDOARDITI  24/11/2011 18:52:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Joker, era da tempo che non scrivevi un commento così corposo e sanguigno, tra l'altro perfettamente in sintonia con il clima psicotico del film. Mi è piaciuto! ;)
Se per caso ti capiterà di vedere ALTA TENSIONE (di Alexandre Aja-2003) potrai notare un enorme omaggio a quella che è la sequenza più celebre e ansiogena del film di Lustig.

Per ciò che infine riguarda l'analogia con PROFONDO ROSSO, ti riferisci per caso all'inquadratura di tutto l'armamentario di spade, spadini, coltelli e bamboline disposti sul tavolo di casa da Zito (momento che richiama la celeberrima carrellata argentiana sui macabri oggettini dell'anziana killer)?
JOKER1926  24/11/2011 21:15:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allora anzitutto ti ringrazio per il complimento alla recensione, visto che ti e' piaciuta. E' gia immaginavo che avrei avuto una tua risposta, ho letto pure il tuo commento.
Cerchero' di vedere "Alta tensione.
Quanto alla scena di "prodondo rosso" ti rispondo cosi', sei uno spettatore molto attento!

JOKER1926