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DIVERSO DA CHI? regia di Umberto Carteni

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Invia una mail all'autore del commento pompiere     4½ / 10  30/03/2009 16:29:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cavalcando le onde modaiole e convenzionali della “tematica gay come si respira in Italia”, il principiante (in tutti i sensi) Carteni sciorina una commedia furba furba che strizza troppe volte l’occhio a un pubblico assuefatto ai clichè di tipo omosessuale.

Ed è per questo che, dopo un promettente inizio dove si confrontano intelligentemente le DIVERSE (perché di questo si tratta, diversità di comportamento, di opinione, di intenti) caratteristiche dei due personaggi principali, si approda all’isola felice del “volemose ‘bbene” e a una (stavolta meschina) famiglia allargata, sì, ma con lo sputo.

Riecheggiano, infatti, neanche troppo lontane le rime e le strofe “Poviesche” che sembrano essere state tradotte in immagini: oltremodo si è badato a essere carini, simpatici e comprensivi nei confronti di una massa di persone anestetizzate al concetto che essere gay è uno stato (nord-Est)temporaneo, un’affabile periodo della vita dal quale, prima o poi, potersi affrancare, riuscire a guarire potendosi così uniformare ai dettami e alle muraglie costruite dalla triade Casa-Chiesa-Famiglia.

Ecco che in questo modo Nigro Filippo, il fidanzato di Argentero Luca (il quale, una volta di più, era gay), si ritrova a essere il San Remo della situazione e voga di canottaggio verso un oasi di (finto) amore, (finta) partecipazione e (finta) riconciliazione.
amterme63  12/07/2009 11:52:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tu hai ragione ma in questa Italietta che ci ritroviamo oggi non si può altrimenti per far passare un messaggio di integrazione e accettazione. Per far passare le coppie di fatto bisogna inserirle, dar loro un posto nel paesaggio fatto di San Remo, bellezza al potere, volemose bene. I gay sono accettati perché partecipano al Grande Fratello e vanno dalla De Filippi. E' triste ma hai fondamentalmente ragione tu. Comunque il film in sé non è proprio da buttare via. Tutto sommato è divertente.
suzuki71  31/03/2009 09:36:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non sono per nulla daccordo con te. Questo film ha il pregio di dare per assodato che la coppia omosessuale è normale, positiva e scontata (vedi ad esempio il confronto iniziale tra il pranzo solitario di lei e il pranzo familiare e allegro dei due, oppure il padre di Argentero che lo rimprovera di non essere fedele al fidanzato!!), e le continue frecciate alla politica italiana iniziale ne danno ulteriore conferma. Esattamente il contrario della canzonetta di Povia, quella sì omofobica e vatican-reazionaria.
Invia una mail all'autore del commento pompiere  31/03/2009 13:56:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao suzuki, grazie per il tuo commento.
Anch'io ho gradito le prime immagini sui differenti "pranzi" dei protagonisti e qualche bel messaggio che coinvolge pure i genitori di omosessuali.
La mia impressione, però, è che si sia persa un'occasione per continuare su questa strada e che il regista si sia abbandonato ai coinvolgimenti sentimentali (davvero poco verosimili) che ricoprono almeno i 2/3 del film.