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CHE - L'ARGENTINO regia di Steven Soderbergh

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elio91     7½ / 10  18/05/2011 17:55:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bravo Soderergh,stavolta è proprio apprezzabile il lavoro che ha fatto. Non lo amo molto e difatti tutti saranno concordi nel considerarlo regista sopravvalutato all'eccesso per quanto bravo,ma quando decidi di girare un film su uno dei personaggi più affascinanti e comunque controversi della storia devi avere un certo coraggio unito a bravura se vuoi che tutto funzioni.
E,diciamolo subito,non tutto funziona almeno in questa prima parte L'Argentino; o forse semplicemente è una questione di approccio alla pellicola.

Soderbergh sceglie la strada più distaccata possibile,documentaristica nel vero senso della parola. Nessuna emozione tangibile,solo voglia di vedere come si evolve la storia o come si sono svolti i fatti nella maniera più oggettiva possibile. Quindi sotto il termine emozioni la prima parte del Che è quanto di più freddo o piatto esista,ma questo sembra proprio l'obbiettivo del regista; in tal modo viene umanizzata la figura di Guevara senza alcuna ideologia a determinarne comportamenti o a glorificarne alcuni lati disprezzandone altri. Semplicemente un rivoluzionario che impara ad essere tale,con i suoi problemi d'asma e la forza delle proprie idee,altresì con alcune mostruose contraddizioni (scena della fucilazione ai disertori splendida). Ma a giudicare questo sono io spettatore,Soderbergh si limita,finalmente,a narrare con un'aderenza realistica impressionante fatti fondamentali che davvero risultano complicatissimi da mettere su pellicola.
Sotto il lato tecnico quindi poco da dire,resta l'amaro in bocca perché dietro tutta questa voglia di raccontare con aderenza manca un approfondimento psicologico e tutto è lasciato all'immaginazione. Insomma ha i suoi lati positivi fare un film del genere ma anche una caterva di lati negativi.
Nulla da dire sul cast se non che è da lodare ogni singolo componente,camaleontici e credibili fino all'eccesso. A tratti sembra davvero di vedere come si svolsero i fatti a Cuba,cosa non da poco. E Del Toro è semplicemente impressionante,sia perché ha una somiglianza fisica impressionante con il Che e poi per un interpretazione magistrale e che di certo verrà ricordata anche per i detrattori del film. Palma d'oro miglior attore,mica una cosa da niente.

Cosa voglia dire questa prima parte sinceramente è arduo dirlo: al di là del mostrare i fatti è un racconto di crescita di un rivoluzionario,ideologica e umana; racconto anche di conquista e di vittoria in cui un forte ideale riesce a non rimanere solo tale ma anche a trionfare come raramente accade senza per questo essere qualcosa "di passaggio". Mi spiego: emblematica rimane la scena finale,abbastanza sorprendente per come viene a interrompersi lasciando quasi con l'amaro in bocca; in pratica il Che,appena vinta la rivoluzione, ordina di restituire una macchina rubata da alcuni compagni al nemico sconfitto proprio perché rubata; l'onestà e la rettitudine ideologica di un uomo che quindi risulta rafforzata nonostante tutto e dopo tutto. Ci viene mostrato il trionfo di un ideale e di un sogno partito da una semplice cena con Castro..

Quindi a chi vuole conoscere meglio la figura di Guevara,Che-L'Argentino va certo consigliato.
Spero in una seconda parte ancora più coraggiosa,specie se si appresta al declino di questo sogno.