Lot 7 / 10 03/02/2009 23:22:05 » Rispondi Una grande storia di civiltà ma solo un buon film. In casi come questo conviene sempre separare il contenuto dal contenitore, altrimenti tutte le belle storie, e con belle non intendo a lieto fine ma degne e meritevoli di essere raccontate, si trasformano automaticamente in grandi film. Non è sempre vero, anzi. E' il caso di Milk ma anche di Malcolm X, che questo film mi ha ricordato, e di molti altri. Da una parte è quindi sicuramente necessario, prima che importante, ricordare le figure dei paladini dei diritti civili che, seppur la minima intelligenza vorrebbe oggi dovuti, la realtà dei fatti mette ogni giorno in discussione. Dall'altra il film in sè invece è del tutto convenzionale, a cominciare da una regia fredda e poco partecipe per arrivare ad una sceneggiatura che, pur discreta, presenta lacune e una scrittura abbastanza approssimativa. Discorso a parte per la metamorfosi -il termine interpretazione è a dir poco riduttivo- di Penn, di gran lunga il miglior attore su piazza, una mimica e una gestualità incredibili. Applausi solo per lui.
E soprattutto ora basta con sti film sugli invertiti...
amterme63 04/02/2009 08:31:28 » Rispondi Per lo più d'accordo Lot. Volevo solo sapere da te quali sono gli elementi che ti hanno portato a pensare a una regia "fredda e poco partecipe". Io invece ho avuto l'impressione che Van Sant si sentisse come uno dell'entourage di Milk o come un suo supporter. Sembra quasi riconoscente per una persona che deve essere stata un punto di riferimento nella vita reale del giovane Van Sant e che quindi si sia sentito in dovere di sdebitarsi e ringraziare . Se c'è freddezza o distacco è verso la personalità interiore di Milk mentre secondo me la regia trasuda di ammirazione (vien posto a modello e esempio per tutti) e celebrazione politica. Insomma di pathos ce n'è, eccome, anche se di natura politica.
Lot 04/02/2009 09:10:48 » Rispondi Ciao, ho letto il tuo commento con una interpretazione + politica e in effetti su quel fronte avevi già detto tutto tu. Quanto alla regia concordo che sembra da parte di uno dell'entourage ma sinceramente non mi è sembrata così 'appassionata'. Il fatto che venga posto a modello è scontato dato il carattere agiografico del film ma la mdp poteva essere protagonista e invece (esagero) mi ricorda più quella di un cugino di secondo grado costretto a girare il filmino di un matrimonio cui partecipa. Passo in spoiler per i dettagli...
Dal punto di vista tecnico, a mio parere, ci sono cose apprezzabili (come l'inserimento ben fatto del materiale di repertorio) e altre che avrei evitato (split-screen e simili), dal punto di vista 'umano' invece alcuni passaggi, non aiutati dalla sceneggiatura, sono poco approfonditi (brolin è liquidato con due primi piani pensosi) mentre altri sono eccessivamente sottolineati, come il suicidio del ragazzo, e altri molto meno, come il finale (sarebbero bastati 3 secondi di camera ferma sull'ufficio di polizia in cui White viene richiamato per approfondire di molto la lettura). Dando per scontata l'onestà di GVS e dandogli l'attenuante che l'attaccamento alla causa possa averlo paradossalmente frenato, alla fine il suo lavoro è + che sufficiente ma se questo film sarà ricordato, com'è giusto, sarà per Penn.
kowalsky 12/02/2009 19:51:18 » Rispondi Sì esageri Van Sant gira fin troppo bene (a volte troppo troppo)... cmq. certi proclami di Milk davanti alla folla sono resi magistralmente ps non riesco a trovare film più politico di questo, in un certo senso c'è tutta una serie di pellicole che ricalcano, anche guardandosi indietro, l'elezione di Obama e le sue speranze
gerardo 17/02/2009 15:26:39 » Rispondi Giuro che il tuo commento lo leggo solo ora... :)