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HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE regia di Chris Columbus

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Dom Cobb     8½ / 10  20/10/2013 16:28:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In una notte come tante, davanti alla porta di una casa nella periferia londinese viene lasciato un neonato orfano, Harry Potter. All'approssimarsi del suo undicesimo compleanno, il ragazzo vede la sua vita di tormenti da parte dei crudeli zii adottivi cambiare tramite ondate di misteriose lettere, finché l'arrivo del gigante Hagrid non chiarirà tutto: Harry è un mago e, come tale, è iscritto a una scuola di magia (che, volendo essere cinici, con tutti i congegni, luoghi segreti e pericoli di cui è piena, si potrebbe considerare una trappola mortale riconvertita in scuola), dove dovrà recarsi. Ha così inizio per il ragazzo un emozionante viaggio alla scoperta di un mondo fantastico e fiabesco...
Di film come questo si può dire di tutto, sia in positivo che in negativo: c'è chi può disprezzarlo ritenendolo altamente diseducativo, c'è chi potrebbe trovarlo semplicemente un'innocua fiaba per bambini piccoli e c'è anche chi lo ritiene una pietra miliare del cinema fantastico, ma per chi, come me, si è trovato in una sala cinematografica nell'ormai lontano 2001, in tenera età, a godersi per la prima volta quello che, per uso di mezzi e durata, potrebbe essere anche considerato un kolossal, è difficile osservare questo lungometraggio con disprezzo, per non dire impossibile. Che ci piaccia o no, Harry Potter rappresenta l'apogeo di ciò che un bambino potrebbe volere o desiderare nelle proprie fantasticherie, dunque è un prodotto che ben si adatta a un target familiare, purché anche gli adulti accettino di stare al gioco.
Dunque, il mio giudizio, come quello di tanti altri, è irrimediabilmente influenzato dalla nostalgia; detto questo, il film in sé non potrebbe neanche essere aspramente criticato in senso oggettivo. In fondo, fra scenografie spettacolari, una fotografia da favola (pardon, da fiaba), una regia sorprendentemente a suo agio ed effetti speciali per l'epoca davvero notevoli, il lato tecnico è bene o male inattaccabile. Forse, qualcosina da dire ci sarebbe sul lato contenutistico che, se in qualche scena riesce a far emergere un certo grado di emozione o di sano moralismo che al pubblico più giovane sarà anche ben accetto, e sebbene i dialoghi riescano a mettere in risalto le personalità dei singoli personaggi, la maggior parte del tempo si passa a spiegare la trama oppure le caratteristiche di tutti i bizzarri elementi di cui il mondo di Hogwarts è composto; inoltre, forse qualche libertà di trama in più avrebbe (forse) reso la narrazione meno macchinosa, come a tratti sembra.


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Ma, in fondo, sono difettucci.
In effetti, è proprio il cast "all stars" a salvare le falle della sceneggiatura, in primis i tre protagonisti (anche se si vede che hanno ancora parecchio da imparare, in particolare Grint e la Watson con le loro interpretazioni un tantino esagerate), a loro volta circondati da attori uno più talentuoso dell'altro, che forse rendono i loro ruoli molto più memorabili delle battute che vengono loro assegnati.
Forse potrebbe disturbare l'atmosfera fiabesca che pervade anche i momenti più seri e "dark", qualcuno potrebbe anche chiamarla un'atmosfera bambinesca, ma personalmente, credo che vada bene così. Basta prendere il film per ciò che è: non un capolavoro, ma un onesto film fantastico per bambini e per adulti pronti a ritornarlo.