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DIE HARD - TRAPPOLA DI CRISTALLO regia di John McTiernan

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Spotify     7 / 10  19/10/2016 00:43:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cult del cinema action che vede protagonista uno dei personaggi iconici del genere, vale a dire John McClane. Questo film può essere considerato in un certo senso il precursore di tutte le pellicole-giocattolo di oggi. Per l'epoca fu sicuramente un'opera molto innovativa, penso che raramente al cinema, in un film d'azione, si fossero viste sparatorie tanto spettacolari, esplosioni ed una quantità spropositata di scene quasi al limite dell'assurdo ma comunque "divertenti". McTiernan si dimostra eccellente, nel costruire sopra di una trama quasi inesistente, una storia avvincente, imponente e adrenalinica. La cosa strabiliante di "Die Hard" infatti, è che il film non si ferma mai, il regista riesce a dare un ritmo sensazionale che fa volare via le 2 ore e passa di durata e soprattutto fa divertire lo spettatore che resta con gli occhi perennemente incollati allo schermo. Il montaggio fa faville, serratissimo e frenetico, curato in maniera capillare. Non a caso la candidatura all'oscar. Gran lavoro fatto con gli attori, i quali sono diretti benissimo da McTiernan, ognuno, eccetto Rickman, è reso molto credibile. Ottima la caratterizzazione dei personaggi ed è anche grazie a ciò, che al giorno d'oggi John McClane, è diventato un'icona del cinema action/thriller. Il director ci presenta quello che all'apparenza non sembra minimamente un poliziotto, sembra fin troppo tamarro e superficiale e questo atteggiamento, anche dopo che l'uomo afferma di appartenere alle forze dell'ordine di New York, continua a manifestarlo anche nel duro confronto che ha con la moglie. Tuttavia, quando nell'edificio Nakatomi irrompono i criminali, il regista ci mostra come in realtà McClane sappia fare alla grande il suo mestiere, pur mantenendo quell'aria da spaccone.
Le sequenze d'azione sono veramente strabilianti, studiate nei minimi dettagli, poi si, diverse sono molto esagerate, però penso che sia un'esagerazione voluta, al fine di fare un film che avrebbe rivoluzionato questo tipo di cinema. Effetti speciali splendidi, le esplosioni sono fantastiche e sembrano proprio vere. Però la cosa che più mi è piaciuta degli effetti, è stata la gran quantità di sangue, realizzata in modo perfetto. Molte scene sono ad alto tasso di violenza, e qui però McTiernan cambia ancora una volta le carte in tavola, infatti queste sequenze tendono si, ad essere sempre pirotecniche, però mirano principalmente ad essere molto crude, quasi a voler enfatizzare la ferocia (all'apparenza non troppa) presente nella pellicola.
La narrazione fila via liscia, senza particolari intoppi, in maniera lineare ma costantemente concitata e compatta.
Il finale è piuttosto prevedibile, tuttavia fa correre un ultimo brivido sulla schiena dell'astante, per poi concludersi nel più classico dei modi.
In tutto questo, il director trova modo di inserire nel film, anche sprazzi di humor che non guastano affatto e che si sposano bene con il carattere eccentrico di McClane. Inoltre le sequenze dove sono presenti questi inserti comedy, risultano spesso parecchio simpatiche.
C'è anche spazio per dei momenti più introspettivi come i discorsi che fanno McClane e Powell via radio. Riusciti benissimo anche questi episodi. Il regista tiene a dar importanza al personaggio di Powell, al quale viene ritagliato un ruolo da co-protagonista. Forse non era necessario, però grazie ad un'ideale caratterizzazione del poliziotto e alla bravura di Reginald VelJohnson, il sergente conta molto nell'economia del film. Diciamo che rappresenta quel lato un po' più saggio, più emotivo dell'opera. In questo ci vedo un'analogia con l'idea di McTiernan, il quale, dal mio punto di vista, voleva si, girare un action più fracassone di quelli usciti fino ad allora, mantenendo però quell'equilibrio, quella razionalità che avevano segnato la settima arte nei decenni scorsi.
La fotografia è riuscita, molto polverosa, a sottolineare le gran quantità di esplosioni e di fumo che susseguono durante lo svolgersi della pellicola.
Assolutamente grandiosa invece, la scenografia. Valorizzata splendidamente da McTiernan, il quale rende il gigantesco edificio, una specie di trappola per topi, dove scappare diventa impossibile e al primo passo falso che si fa, si viene subito puniti. Interni gestiti con esemplare maestria. Il cast è complessivamente di buon livello: Bruce Willis con questa pellicola, si guadagna di diritto un posto tra gli action men, alla pari di Stallone e Schwarzenegger. Io non sono un amante di Willis, tuttavia ammetto che qui si comporta davvero bene. La sua interpretazione è carismatica e piena di personalità. L'attore dimostra anche una buona versatilità, passando da situazioni dove sa essere simpatico e umoristico a situazioni dove esprime una credibile carica emotiva. Perfette le movenze nelle scene action, pensare che prima di "Die Hard", aveva recitato solo in qualche commedia e in una serie tv tendente al romantico. Gran esplicazione dei dialoghi e espressioni convincenti. Bravi anche gli attori che vestono i panni dei criminali, in particolare ho apprezzato la prova di Alexander Godunov.
Non mi è piaciuto moltissimo Alan Rickman, mi aspettavo di più da lui, mi ha parzialmente deluso. Non recita in maniera plausibile, mono-espressivo e interpretazione dei dialoghi piatta (brutto doppiaggio). L'attore britannico non sprigiona alcuna vera cattiveria.
La sceneggiatura è una delle altre cose che, secondo me, lasciano un po' a desiderare: in primo luogo è ridotta all'osso, la storia quasi non esiste ed è tutto un succedersi di sparatorie, botti ed inseguimenti. Almeno tutto questo, è reso bene sullo schermo. Poi ci sono delle circostanze veramente forzatissime, e non parlo tanto delle colluttazioni con le armi da fuoco, quanto a episodi alquanto inverosimili, come ad esempio alcune fughe di McClane attraverso i condotti di aerazione, oppure l'incontro fortuito tra il poliziotto e Hans Gruber, un po' ambiguo. Per non parlare di quanto sono resi cretini e a cosa siano realmente serviti gli agenti dell'FBI.
L'impianto narrativo è sempliciotto ma almeno è scorrevole. Quasi assenti i colpi di scena. Di buono c'è la caratterizzazione dei personaggi e i dialoghi sempre frizzanti.
L'unica nota stonata, o una delle poche, della regia, è tutto il momento che vede coinvolto l'FBI, infatti come nello screenplay, anche registicamente appare come una fase riempitiva e inutile della pellicola.

Conclusione: seppur non esente da difetti grossolani, è senza dubbio un film che prende molto e fa appassionare fin da subito. Tecnicamente sublime e avente l'icona futura del cinema d'azione. Un mix perfetto di "tamarragine e raffinatezza", questo è "Die Hard". Se amate i ritmi frenetici, i "fuochi d'artificio" e l'intrattenimento fracassone, allora questo è il film che fa al caso vostro.
Bello.