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FUNNY GAMES (1998) regia di Michael Haneke

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Estonia     7½ / 10  11/08/2010 12:47:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Senza facili splatter, con gli atti di violenza consumati fuori dal campo visivo, Haneke orchestra in modo semplice e lineare una delle pellicole più dure e crudeli su quella che solitamente viene definita la banalità del male e sul vuoto esistenziale che lo sorregge. Non c'è un movente preciso nelle azioni sistematicamente sadiche dei due giovani, all'apparenza gentili e ordinari, che sconvolgono e massacrano un'intera famiglia. Non c'è rabbia o spirito di rivalsa, forse noia del vivere quotidiano, nichilismo ludico e amorale fine a se stesso. La messa in scena è deliberatamente orientata a spiazzare, a creare disagio in chi guarda (il lungo silenzio che segue la morte del bambino e la prima uscita di scena dei due individui lascia senza fiato), a ingannare perfino, tramite depistaggi psicologici creati ad arte (basta il rewind di un telecomando a neutralizzare una possibile via di fuga delle vittime), e infine a cercare la complicità dello spettatore con sguardi e battute ammiccanti verso l'obiettivo. Il lieto fine è escluso, anche se sapientemente lasciato intravedere con indizi fuorvianti (il coltello accanto alla donna legata sulla barca), tradendo ancora una volta le aspettative di chi guarda e riproponendo nuovamente la continuità del ciclo/gioco perverso con le stesse modalità dell'inizio.