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FUNNY GAMES (1998) regia di Michael Haneke

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JOKER1926     7 / 10  26/10/2008 21:04:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Funny Games" è un film particolare, quasi unico, la violenza emblema della pellicola turba per tutto il tempo il pubblico.
Una inerme famiglia deve imbattersi con due ragazzi…
Una trama "tosta" ma abbastanza lineare, semplice…
Il film si "orna" con una freddissima fotografia, attori abbastanza convincenti e una colonna sonora incredibile.
Tensione e violenza sono i punti della caotica pellicola firmata Michael Haneke.
La violenza incombe mostruosamente nel mondo, dietro un perbenismo si nasconde la follia dell'uomo, se le vittime non sono "toste" la sofferenza diventa inevitabile.
Lo spettatore aspetta il lieto fine, chi sarà il "Superman" della situazione?
Ma nel film tale eroe non ci sarà; "Funny Games" è un match fra la violenza è l'impotenza, la partita è persa in partenza, il cinismo, la freddezza criminale prendono inesorabilmente il sopravvento sulla logica e la pietà…
Complimenti al regista, ottime inquadrature, il coltello, il telecomando svolgono funzioni primarie, essenziali nel film.

I due Killer nel film sono i padroni assoluti, parlano addirittura con il pubblico, lanciano scommesse e dettano i tempi.
I dialoghi (sulla vita di "Ciccia" ) sono pressoché l'essenza della Violenza, essa non ha bisogno di "alibi", essa nasce dal niente e non vuole giustificazioni…
E' una grande impresa sfuggire alla "rabbia" della coppia, lo spettatore si "affanna" nel cercare uno "spiraglio" per la famiglia, il "colpo di genio" manca (seppur evocato), la "fantasia di evasione" si arresta ove nasce il concetto di impotenza.
Il film è una "gabbia", esso non offre nessuna via di scampo, i protagonisti sono "ingabbiati".
I dialoghi di totale rassegnazione della famiglia lasciano presagire un futuro poco roseo.
La spietata coppia intanto si procura armi (coltelli e fucile) è praticamente impensabile una "riscossa", è inutile dire che lo spettatore è in preda al panico totale, esso evoca un immediato e deciso intervento della Regia…
Pellicola forte dedicata ad una cerchia ristretta di persone, angoscia, stupore, rabbia, desolazione, impotenza sono tanti "tasselli" che compongono il "quadro" psicologico del regista.
"Funny Games" è una sorta di celebrazione e identificazione della violenza, sul piano visivo la potenza del silenzio e delle immagini suggellano la massima resa dello spettatore.
La violenza è invincibile, questo semplice "motto", pensiero "spensierato" rappresenta in parte lo "slogan" di "Funny Games ", i protagonisti implorano i carnefici, la pietà non trova luce, è il buio totale.

Il finale "sfoltisce" la rosa dei nostri buoni, èdifficile trovare una soluzione, una via di scampo, il tutto è compiuto, nella mente farneticano sentimenti di rivalsa, di rivincita ma essi si spengono all'istante.
La scena del telecomando è metaforicamente la celebrazione dell'eterna, irriducibile Violenza.
Il violento detta i tempi, la dimensione, la logica, il tempo possono essere modificati, il bene si arresta al male, il male blocca il bene e il Male vince…
La violenza (ovvero i due "drughi") seppur non impeccabili sono resi perfetti proprio dalla loro "arte" (ovvero dalla violenza); il coltello (ovvero l'ultima chiamata) è un oggetto inutile, la Violenza se ne fotte e sancisce la fine.

Pellicola assai profonda, smaniante, bizzarra, a tratti imbarazzante, , delirante, afferrata…
"Funny Games" ricorda molto "Salò" e "Violenza nell'ultimo treno della notte" (tutte pellicole "pesanti" soprattutto sul piano visivo), a tratti il film in considerazione ricorda il nauseante "Arancia Meccanica"…
Magari con più violenza il film poteva entrare nell' Elide della cinematografica, qualche colpo di genio in più (stile "Arancia Meccanica") potevano elevare il film maggiormente.

Comunque "Funny Games" resta un film triste, drammatico, contornato da una "robusta" colonna sonora violenta la massa spettatrice e decreta la resa del Bene e l'inizio, la vittoria del Male…