Lot 9 / 10 12/11/2004 11:31:56 » Rispondi Agli antipodi delle saghe di Coppola e degli affreschi di De Palma, della violenza manga di Kill Bill e degli action-blockbuster di jonh woo, sia geograficamente che stilisticamente, si colloca il cinema di Kitano e questo film ne è l'esempio lampante; un piccolo capolavoro di cui è regista, protagonista, sceneggiatore e montatore (come per gran parte dei suoi film). Una violenza quasi parossistica intorno ad un uomo stanco che accetta una missione che si rivelerà una trappola per lui e per chi gli sta accanto. La morte tocca tutti con una naturalezza che colpisce, si respira aria di fatalità (bellissime le scene sulla spiaggia in cui anche i giochi hanno i colori della morte) ancor più che negli altri yakuza-eiga dello stesso regista. L'azione è molto lenta, all'apparenza paradossale visto il genere, ma inarrestabile, il collasso e la tragedia sono dietro l'angolo e ci si avvicina a piccoli passi lungo una spirale; un senso crescente di malessere pervade il protagonista e si compie nel finale con un esplicito omaggio a taxi driver. Per chi ama farsi sedurre da questo tipo di cinema è sicuramente un film da pelle d'oca.