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LA MONACA DI MONZA (1969) regia di Eriprando Visconti

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DankoCardi     7½ / 10  27/01/2024 14:19:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo sette anni di iato Visconti (non Luchino bensì il nipote Eriprando) torna al cinema mettendo su celluloide la storia vera della monaca di Monza così come si è svolta nella realtà -secondo gli atti processuali dell'epoca- e non certo alla maniera romanzata (ma in realtà nemmeno tanto, a parte i nomi cambiati) del Manzoni. Senza ricorrere per forza all'erotico viene mostrata una vicenda torbida, di cattiverie, vendette, scandali, delitti e quant'altro. La monacazione forzata di moda anticamente generava donne di chiesa che non avevano nulla a che vedere con la fede e la religione ma più che altro con la politica; magheggi ed intrighi fuori come dentro i monasteri e suore che si abbandonano ai piaceri della carne con uomini senza molti scrupoli. Suor Virginia, al secolo Marianna De Leyva, è imparentata con potenti casati spagnoli ed innesca una relazione con tanto di nascita di una bambina con Osio, proprio un nemico degli spagnoli: troverà avversari sia dentro il monastero in suore avide di potere che colgono l'occasione per prendere il suo posto (farle le scarpe, come si suol dire) sia negli altri prelati che nel buon nome della Chiesa vogliono coprire lo scandalo sia nei politici spagnoli che mirano al suo uomo. Vediamo anche una donna tormentata tra l'amore carnale e la sua posizione di sposa di Cristo. Con tutte queste premesse è inevitabile che la tragedia sia in agguato. La pellicola è molto intensa e viscerale con tanti attori ognuno perfettamente in parte e nel esce una bella lezione di storia che affianca una drammatica storia personale intrisa del connubio sesso-religione!