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IMAGO MORTIS regia di Stefano Bessoni

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     5 / 10  08/05/2009 11:40:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi piange il cuore ma non me la sento di premiare quest’opera.Da elogiare sicuramente il fatto che finalmente un horror italiano venga distribuito e pubblicizzato dignitosamente.La cosa lascia ben sperare per il futuro di un genere bistrattato (penso soprattutto a Zuccon) che ci ha visto grandi maestri ed interpreti nel recente passato.
Nell’odierno desolante panorama cinematografico italiano che ,a parte rari casi, si basa ormai da tempo su imbarazzanti creazioni clone, tra volgari ed idioti cinepanettoni natalizi,drammucci isterico-borghesi dallo stereotipo facile e ed escursioni in un mondo giovanile che può esistere solo nel nulla cosmico del cervello di Moccia e compagnia bella,”Imago Mortis” è in grado di sorprendere perché lontano anni luce da tutto ciò e riferibile ad un modo di fare cinema considerato anacronistico e poco remunerativo.
Detto questo veniamo alle note dolenti,“Imago Mortis” fallisce perché basato su una sceneggiatura che non sta in piedi,pregna di voragini in sede di scrittura oltre che di situazioni forzate,se non addirittura ridicole,di dialoghi insulsi ed attori,che nonostante l'impegno,non lasciano nulla.Anche la noia gioca il suo ruolo,e dopo una buona prima parte ci si perde velocemente nel tedio assoluto.
Il film ha però alcuni pregi,innanzitutto si nota che Bessoni è un appassionato,resuscita l’horror gotico degli anni ’60 e ’70 e riferendosi in particolare a Mario Bava miscela il suo operato con chiari rimandi all’attuale movimento spagnolo,strizzando l’occhio in sede di regia al Dario Argento degli anni d’oro,omaggiandolo poi con il palese riferimento a “Quattro mosche di velluto grigio”.Straordinaria la fotografia,davvero inquietanti le ambientazioni,ma non bastano ad innalzare il film da una generale mediocrità dettata da una trama che gira a vuoto,tra apparizioni spettrali,macchinari diabolici e sperimentazioni scientifiche poco plausibili,legate tra loro da uno script debole che stride,purtroppo,in maniera evidente, con una visione d’insieme curata,intelligente,suggestiva e meritevole di argomentazione meno confuse ed acerbe.
Invia una mail all'autore del commento Ødiø Pµrø  08/05/2009 14:32:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oggi, in data 8 maggio [che altrove è pure la festa della mamma], scopriamo che questo è l'unico giorno in cui il tylerone non si sente buono fino in fondo.
Ma purtroppo non sbaglia un colpo e tutto quello che ha scritto è dannatamente verissimo e francamente non opinabile, sceneggiatura e dialoghi compresi...

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  08/05/2009 14:51:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Forse mi aspettavo troppo in quanto mi fido ad occhi chiusi di alcuni di voi.:)
Però non sono proprio riuscito a farmelo piacere,è un prodotto molto strano,alla fine anche un giudizio come il tuo ci sta alla grande.Credo che in questo caso subentri una mera questione di gusto personale...io adoro l'horror datato,quindi ho gradito l'approccio,ma ti assicuro che mi stavo per addormentare,situazioni inaccetabili o mal sviluppate a parte,la pellicola proprio non mi ha coinvolto.Peccato.


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Invia una mail all'autore del commento Ødiø Pµrø  08/05/2009 16:46:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Credo che, stravolgendo per un istante le norme della lingua italiana, proprio 'peccato' sia il termine più consono con cui sia aggettivabile Imago Mortis..