simonssj 5 / 10 04/07/2009 10:17:29 » Rispondi Il voto è la media tra un primo tempo assolutamente dignitoso e una seconda parte che sfocia nel ridicolo, nel già visto, nello stereotipo e nel banale. La storia:
Caviezel, novello alieno, si schianta per caso sulla terra con la sua navicella liberando inconsapevolmente nelle terre norvegesi del 400 d.C un mostro assetato di sangue e di carne umana, che viene presto identificato come un "drago" di mitologica memoria. Superate le diffidenze iniziali del villaggio di vichinghi in cui viene catturato, deve far fronte al mostro che ha liberato e scorrazza per i fiordi, ad una serie di vichinghi nemici del suo nuovo villaggio d'adozione e al suo nuovo ammmmore...
Fin qui tutto ok, se si esclude un problema di cui parlerò dopo. La seconda parte scade nel ridicolo e nel ripetitivo:
ma possibile che ancora si faccia uso della scena della morte strappalacrime del guerriero (2 volte!!!) per far dipartire i personaggi secondari e i coprotagonisti? Possibile che nessuno tira fuori un'altra idea? (ricordo la morte di Kyle Reese su Terminator 1: improvvisa, inaspettata e senza un fiato). Gli attacchi del mostro ai poveri vichinghi impauriti sono una scopiazzatura di "Alien" (ma neanche tanto evidente, gliela passo), mentre le scene oniriche e il racconto dell'alieno sono quanto di più banale, fiacco e stereotipato che si possa vedere!
Al di là di tutti questo, il gran merito del film è di non annoiare e di mantenere tutto sommato un buon ritmo di base. I demeriti...bah, mettiamo uno spoiler anche qui, dai!
1) l'assoluta mancanza di identificazione con i protagonisti e i buoni: allo spettatore fondamentalmente non interessa nulla se il mostro fa una strage tra i "nostri eroi", e le sorti dei due guerrieri principali, della fastidiosissima figlia del re e del sempre grande sovrano John Hurt non toccano neanche da lontano le corde emozionali di chi guarda 2) l'assoluto spreco di Ron Pearlman, eccezionale caratterista, nei panni del "nemico" Gunnar. La stessa storia delle divergenze tra i 2 popoli vichinghi viene appena accennata, tanto per tappare qualche buco, e subito abbandonata, mentre sarebbe potuta diventare il vero fulcro del film: non tanto la lotta contro il mostro, ma il superamento di anni e anni di odio, rancori e vendette per raggiungere la salvezza e la felicità comune! E invece no...lasciamo a Gunnar l'onore di attaccare il villaggio con 15 uomini, di farsi massacrare nella scena successiva, di cercare riparo in quella successiva ancora e di farsi decapitare, senza aver pronunciato 1 sola battuta degna di questo nome, in quella successiva ancora... 3) il ridicolo che si sfiora con la morte del prete, altro pallido tentativo di affrontare il tema dell'influenza cristiana nei film ambientati in scandinavia (tentativo già fallito nel traballante "beowulf" di Zemekis) 4) la morte dei 2 mostri è ridicola e indegna di creature senzienti e capaci di contemplare la vendetta come loro 5) infine, la pecca più grossa...il personaggio di Caviezel, che dovrebbe essere l'aggancio tra il filoe fantasy e quello fantascientifico, NON HA NULLA DI FANTASCIENTIFICO: la sua natura aliena non serve ai fini del film, se si escludono i 5 minuti iniziali, e il personaggio principale sarebbe potuto essere un guerriero qualsiasi venuto da chissà dove...la responsabilità diretta dell'alieno caviezel nell'aver liberato il mostro, e i pallidi ricordi strappalacrime di cui ci fa partecipe, non bastano ad aggiungere il carattere "fantascienza" al film, che risulta così strettamente un fantasy un pò confusionario
In definitiva una delusione, che non fa sprofondare il film negli abissi solo perchè, come torno a ripetere, risulta abbastanza divertente da seguire senza troppe pretese