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LA FINESTRA SUL CORTILE regia di Alfred Hitchcock

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Ciumi     8 / 10  10/07/2009 20:18:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tra le tante qualità di Hitchcock, c’è quella di riuscire a stimolare l’attenzione dello spettatore. I suoi film per quanto possano, a volte, sembrare artificiosi, sono sempre comunque interessanti. E questo non lo si può negare.
“La finestra sul cortile” ne è l’esempio più limpido.
Un foto-reporter costretto, da un’infermità alla gamba, a non poter camminare, decide di esorcizzare la noia spiando i propri vicini dalla sua finestra.
S’accorge così come anche l’apparente banalità della vita domestica può risultare affascinante.
Attraverso quella soglia si spalanca il sipario ad uno spettacolo inaspettato. Il palazzo di fronte diviene il set di un teatro immaginario. E ad ogni appartamento è di scena una commedia differente.
Ma al di là di quelle finestre si frantuma quell’effimera barriera che esiste tra pubblico ed attori. Ogni riservatezza è svelata. Lo spettatore può scegliere quale quotidianità spiare. Può osservare l’attore senza trucco di scena. Coglierlo nelle sue abitudini più misere ed imbarazzanti, svestirlo anche della sua più segreta intimità.
Poi si accorge che dietro ad una di queste “aperture” è di scena lo spettacolo più avvincente. Si passa dalla commedia al thriller. E si focalizza. Indaga. Vuole arrivare alla verità. La scoprirà.
In qualunque modo lo si voglia leggere, il film appare, oggi, più attuale che mai. Un’acuta riflessione sull’importanza del mezzo televisivo (e del telecomando!). Ma anche sull’intimità perduta. Sul male che si cela dietro alla normalità.
Ciumi  17/01/2010 09:27:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Alzo il voto: 8 e 1/2.