pier91 8 / 10 16/09/2011 17:31:20 » Rispondi In una gelidezza lattescente Alfredson fotografa un sentimento indefinibile, sospeso, a metà fra amicizia e amore, fra umano e mostruoso. I due protagonisti, con quel candore profanato appena dalla sessualità, instaurano un'affettività tenera ma costantemente trattenuta, quasi regredita ad una fase prelinguistica in cui i gesti primeggiano sulle parole. Non manca la componente truculenta, del resto essenziale in un film "vampiresco". Ma "Lasciami entrare" non vuole essere incasellato ed è felicemente svincolato dai cliché di genere, che sia l'horror o il sentimentale. Un esempio di torva delicatezza.