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EDEN LAKE regia di James Watkins

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oh dae-soo     8½ / 10  03/09/2011 15:52:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENIONE: il commento presenta anticipazioni.

Mi chiedo: e se questo fosse il miglior survival cha abbia mai visto?
E' probabile che tale affermazione derivi dall'ancora non sopito entusiasmo post visione, ma non credo comunque di essere andato troppo lontano dalla verità.
Eden Lake è una meravigliosa, potentissima, opera prima (ancora una...) che sembra uscire direttamente dagli anni 70 tanta è la cattiveria "reale" che la contraddistingue, in barba agli eccessi splatter de A L'interieur, alla mistica impalcatura di Martyrs, alla surrealtà di Calvaire o alla "Rambata" della protagonista di The Descent, solo per citare quattro mezzi capolavori del genere della sopravvivenza (anche se presi singolarmente sono uno completamente diverso dall'altro).
E' tale il senso di realismo, l'atmosfera da incubo che la pellicola riesce a creare che raramente, forse mai, avevo provato una simile empatia per la protagonista. Una vera e propria apnea, talmente opprimente che, anche se può sembrare un paradosso, alla fine mi sono ritrovato a tifare per una tragica soluzione della vicenda. Ma l'atmosfera è solo uno dei tanti meriti di questa straordinaria pellicola.
Facciamo un passo indietro, alla trama. Jenny e Steve sono una giovane coppia . Decidono di passare il week end in una amena località -abbastanza fuori mano, importantissimo per il prosieguo- sulle rive di un lago nascosto in mezzo ai boschi. Non sono soli però, un gruppo di adolescenti teppisti comincia a prenderli di mira.
I due protagonisti sono magnifici. Fassbender, che avevo già osannato in Fish Tank, si conferma un grandissimo attore, capace di esprimere dolcezza e forza allo stesso istante con grande naturalezza. La scena in cui lui, orribilmente ferito, dialoga nella capanna con Jenny è roba da attori veri, splendido lui e splendida la sequenza. Sorprende ancora di più Kelly Reilly che riesce a regalare al proprio personaggio, dolcissimo, quella forza della disperazione che l'istinto di sopravvivenza inevitabilmente ti porta a tirar fuori, il tutto con molta credibilità, senza raggiungere ad esempio gli eccessi sopracitati in The Descent.
Un'altro grande merito del film è l'essere totalmente fuori da ogni clichè del genere:
- Gli aguzzini vengono infatti presentati sin da subito, alla luce del sole, senza alcun colpo di scena (e in un film che per tematica ed atmosfera mi ha ricordato molto l'ottimo Them, questa di Eden Lake è una tattica completamente opposta).
- l'uso di due-tre scene di altissima tensione che poi alla fine non hanno alcuno sfogo (loro nella tenda e l'incursione di Steve nella casa con la susseguente uscita dal tetto. Questa scena sarà poi importante perchè si ricollegherà perfettamente al finale con lo spettatore che appena vedrà i quadri appesi alla parete capirà con un brivido dove si trova. E la scena della ragazza che vede le ciotole di Bonnie e Clyde è una vera e propria perla di sceneggiatura, talmente ben escogitata da riuscir a manifestare orrore con ironia).
- l'andare fino in fondo a certe situazioni, vedi il ragazzino bruciato vivo o il finale, veramente terribile ma a mio modo di vedere strepitoso, oltre che perfettamente coerente con il resto del film.
Ma Eden Lake non si limita alle sole immagini. Il film è infatti una fortissima denuncia verso un certo degrado giovanile, a una generazione che usa la violenza come passatempo e come manifestazione di una superiorità che, al contrario, nasconde invece un profondo disagio, un disastroso rapporto con la propria esistenza. Non è un caso che la protagonista sia una maestra. I bambini che a 6 anni la seguono composti ed ubbidienti, 10 anni dopo saranno probabilmente uguali alla gang di teppisti con la quale malauguratamente la giovane coppia avrà a che fare. E il j'accuse della pellicola è ancora più potente e diretto perchè è quello che una Nazione (in questo caso L'Inghilterra) rivolge verso i propri stessi figli. Impossibile non notare infatti come l'unico ragazzo ad essere fuori dal giro delinquenziale sia anche l'unico immigrato. Se mai però il film può concedere il fianco a qualche critica, è proprio sotto questo aspetto. Sembra infatti eccessiva, inumana, allucinante la violenza che i piccoli teppisti riescono a perpetrare. E' anche vero come a volte, e il film lo racconta benissimo, basta un solo elemento con certe caratteristiche per "infettare" tutti gli altri.
Non è un caso ad esempio che il piccolino, una volta solo, riesca in qualche modo a riflettere e decidere di aiutare la ragazza anche se poi le cose andranno tutte in un altro modo (scena devastante).
Film straordinario, e non solo se riferito al genere.
Senza dubbio una delle visioni più angoscianti e disturbanti che mi siano capitate.