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MARE DENTRO regia di Alejandro Amenabar

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gerardo     6 / 10  13/09/2004 15:53:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La riflessione di Vale80 (che emblematicamente inaugura i commenti a Mare dentro) mi sembra abbastanza puntuale e in parte la sottoscrivo, anche se non con la stessa indignazione e intensità. I film "a tema" non sono quasi mai dei film pienamente riusciti, perchè la necessità dell'autore di esprimersi sull'argomento sovrasta sempre la qualità del narrato. In questi film non c'è quasi mai un contraddittorio e immediatamente si definiscono i "buoni" e i "cattivi" del film, in una logica facilmente individuabile di posizioni pro e contro, amici/nemici, ecc. Cosa che poi è tipica del prodotto televisivo che dev'essere d'immediato impatto.
In Mare dentro, poi, la regia è anche molto accattivante, cosa che (mi) fa pensare agli ultimi film di Almodovar, il quale, con grande maestria tecnica, cerca di far passare - in modo "poetico" - certe sue istanze patetiche ("Tutto su mia madre") quando non addirittura ipocrite ("Parla con lei").
vale80  20/09/2004 16:35:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ciao gerardo, si capirà chiaramente non sono un critico, tantomeno un'esperta di cinema, per questo le mie parole risulsteranno poco ponderate ed eccessivamente enfatiche. Alcuni film mi indispongono, questa è la mia banale verità. trovo che questo sia pieno di giochetti psicologichi, tanti filtri per far passare certe idee, quand'anche condivisibili (bada, io non sono assolutamente contraria all'eutanasia, tutt'altro), come verità assolute.
non c'è indagine critica, nè sul piano sociale nè su quello individuale. Ciò che proprio mi è suonato intollerabile è la forzatura con la quale il regista tenta miseramente di giustificare la propria presa di posizione trasformando un tetraplegico in un personaggio quasi fiabesco. la lucidità del personaggio, per esempio, è davvero poco realistica, dato che purtroppo la tetraplagia è spesso accompagnata da un decadimento intellettivo, il che potrebbe aprire un lungo dibattito su come e quando sia possibile parlare di libertà di scelta. ora non mi si fraintenda, non sono qui a dire che i tetraplegici sono tutti incapaci di intendere e di volere, ma semplicemente che in molti casi questa capacità è difficile da stabilire....bla bla... potrei continuare per ore, l'argomento è assai complicato, non solo da un punto di vista etico, ma anche scientifico.
certe idee mi sembrano pericolose, soprattutto pensando che lo sforzo delle persone nel fermarsi a riflettere su quello che vedono, quando non è minimo è addirittura assente.
ben vengano dunque i film holliwoodiani che almeno nascono e finiscono senza pretese.
per quando riguarda Almodovar, i suoi personaggi sono grotteschi le storie che racconta paradossi esistenziali tanto che le sue istanze ipocrite o patetiche che siano, sono rese( tanto per usare le tue parole) con tanta e tale maestria da risultare quasi sempre un capolavoro.(tutto su mia madre è ovviamente escluso da questi).




maremare  20/09/2004 23:26:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
cara vale 80,
certo non pretendo di essere ringraziato per averti difeso dall'idiota di turno, ma almeno un minimo di considerazione non credi che la meriti?
Che so..bastava anche solo un ciao o un buonasera..

E comunque cosa intendi nel dire che.. 'tutto su mia madre è escluso da questi'?.. vuoi dire che lo consideri inferiore ad altri film di Almodovar?
vale80  21/09/2004 08:57:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
scusami sai, sono un po' stitica, non per cattiveria, ma di natura.
A compare Ciccio ho risposto, anche se a dire il vero un po' mi pento, non mi piace discutere con persone che mi offrono luoghi poco discutibili.
gli insulti gratuiti mi fanno sorridere invece di offendermi, perchè giusto chi non ha argomenti per contrastare un'opinione può SCADERE nella bassa e sterile volgarità.
TUTTO SU MIA MADRE a mio avviso, è un film che è nato per attirare il grande pubblico e si discosta dalle opere di Almodovar...pensa all'indiscreto fascino del peccato, tanto per fare un esempio...con questo non voglio dire che il film non mi sia piaciuto, comunque tra quelli che ho visto è quello che più mi ha deluso.
a proposito, fra poco dovrebbe uscire il nuovo, vedremo....
ciao maremare!!!
maremare  22/09/2004 08:14:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ciao vale,
non sono d'accordo su 'tutto..' che considero l'opera più riuscita di Almodovar, ove tutti i temi cari al regista vengono ripresi in un grande affresco melodrammatico.
Certo io considero propria dell'opera d'arte la capacità di arivare al grande pubblico e imporre un Artista (non un Vanzina, of course).

Ad es. i primi film di Almodovar anche a me sono piaciuti, ma li trovo un prodotto di nicchia, troppo condizionati dalla matrice gay del regista; un prodotto artistico ancora un po' troppo acerbo.

Salud.
mm.
vale80  22/09/2004 13:06:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
tutto sia madre è indiscutibilmente un bel film, solo che non posso dar torto a Gerardo, in alcuni momenti risulta eccessivamente patetico.
la figura del transessuale...bò!!!sinceramente mi è sembrata un po' artefatta, poco reale, quand'anche è vero che nei film di almodovar la realtà è sempre trasfigurata.
su parla con lei, che molti ritengono il grande capolavoro di almodovar, non riesco a formulare un giudizio.
sono rimasta attonita. davvero alla fine del film non sapevo che dire. proprio non l'ho colto.
se tu ci sei riuscito ti ascolto dcon piacere.
maremare  14/09/2004 23:52:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bhè, io credo che sia proprio dell'Artista riuscire a trasformare qualsiasi contenuto 'patetico' in contenuto 'poetico'.

Questo film ancora non l'ho visto, ma presto lo farò.
Per quanto riguarda Almodovar credo che la sua non sia unicamente abilità tecnica.
'Tutto su mia madre' poteva essere realizzato solo da Almodovar, poichè è un'opera d'arte.
Altri registi, anche bravi e famosi, con lo stesso soggetto, avrebbero realizzato solo una porcheria becera e scabrosa.
vale80  22/09/2004 13:09:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
puoi spiegarmi a cosa ti riferisci quando parli di ipocrisia nel film Parla con lei?
te lo chiedo perchè quel film non l'ho proprio capito.
gerardo  28/09/2004 12:47:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Vale, è probabile che mi sbagli di grosso, che abbia colto erroneamente l'"ideologia" di Almodovar, ma fare di un violentatore una specie di eroe patetico, quasi epico, per cui versare la lacrimuccia finale, io non l'ho proprio digerito. Detto così sembra banale, bigottamente moralistico, o che io venga fuori da Comunione e liberazione... Tutt'altro.
Il protagonista di Parla con lei ha evidentemente qualche problema di "socialità", mettiamola su questo punto, che naturalmente gli deriva da problemi comportamentali suoi ecc. Lui ama di nascosto questa ragazza, la desidera, poi l'incidente gli dà la possibilità di averla finalmente vicina e di conoscere a fondo il suo corpo tanto desiderato; ma la conoscenza è univoca, ovviamente, non ricambiabile e - immaginiamo - non voluta (in condizioni normali la donna non se lo sarebbe filato manco di striscio). Ora, trombarsi una persona contro la sua volontà è +o- uno stupro, ma non è tanto questo il punto. Qui l'atto sessuale diventa, quasi romanticamente, un atto d'amore, e Almodovar toglie accuratamente ogni istanza legata al sopruso, alla "violenza", semplicemente omettendola. Piuttosto che mostrarci l'atto, la copulazione quasi necrofila, che sarebbe stato rivelatore del gesto feroce, Almodovar ci mostra metaforicamente l'incontro di una donna gigante e un uomo miniaturizzato che la penetrata entrando direttamente in lei con tutto se stesso (donazione estrema di sè?), in una situazione non reale da film muto e, appunto, surreale. E tutto sembra più romantico...
Mah!, probabilmente è un desiderio recondito e malaticcio di ogni uomo approfittare della donna non cosciente e priva di reazioni, soprattutto se si tratta della donna desiderata ma irraggiungibile. Dove il corpo femminile è puramente oggetto.
Non so, a me è sembrato che in quella struttura ci fosse molta ipocrisia, volendo far passare l'abuso come amore e fonte di vita (va bene coi paradossi, ma ruffianare su 'sta cosa, cercare il consenso lacrimoso del pubblico mi sembra eccesivo e inaccettabile), volendo rendere un personaggio colpevole un eroe innocente e ingiustamente incompreso, cercando forzatamente di far passare al grande pubblico un messaggio sovversivo (i messaggi sovversivi devono essere crudi e sinceri, non zuccherati, ruffiani e ipocriti, altrimenti diventano reazionari, come in questo caso).
E che ci fosse un alto tasso di misoginia in tutto il film, a dispetto della delicatezza "insopportabilmente" falsa della regia.
Sarebbe stato molto più sincero se avesse mostrato l'atto sessuale, ma ciò avrebbe sconvolto completamente i piani ideologici del regista.
(Di ordine opposto è invece la scena di Kill Bill vol.1 in cui la sposa è immobilizzata nel letto d'ospedale e viene fatta oggetto delle attenzioni morbose dell'infermiere losco e del suo amico sordido: nonostante il tono grottesco e pericolosamente ironico della situazione, vien fuori tutta la violenza dell'atto che si sta per compiere e, in questo, il rispetto nei confronti della donna che sta subendo l'abuso. Appunto, è proprio da ciò che si mostra o non si mostra che si percepisce l'ideologia e la sincerità (o falsità) di un film e di un regista.)