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MARE DENTRO regia di Alejandro Amenabar

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vale80     4 / 10  06/09/2004 11:07:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
il film ha il merito di aver tirato fuori un argomento complesso e molto discusso quale può essere quello dell'eutanasia. Avrebbe potuto rappresentare una buona occasione per far riflettere il pubblico, se solo il regista avesse saputo lasciare da parte la sua presa di posizione in proposito (presuntuosa e superficiale su molti aspetti) per accostarsi davvero al mondo di un tetraplegico, senza volerlo trasformare a tutti i costi in un supereroe che va incontro alla morte senza un solo attimo di esitazione. Per tutto il film si pone enfasi sul non volere esprimere un valore da dare alla vita di chi porta con sè il fardello di un handicap così grave, bensì quello di rendere giustizia alla volontà di chi sceglie la morte alla vita.
Fino qua tutto bene. Ma guardatevi il finale e ditemi se fra le righe non serpeggia un messaggio forte e chiaro, ovvero quello che in determinate circostanze è preferibile la morte, in poche parole che esistano vite di serie A, che valgono la pena di essere vissute e vite di serie B, che invece è preferibile sopprimere.
Sconcertante è il modo romanzato in cui viene raccontata la vita del tetraplegico, circondato di amici, amore e mille attenzioni, fatto apposta per convincere il pubblico che in ogni caso e senza scampo la morte è preferibile.
Un film adatto per chi abbia voglia di farsi un bel pianto comodamente seduto in poltrona perchè non mancano momenti patetici e vette di eccessivo sentimentalismo, assolutamente fuori luogo.

Requiem  06/09/2004 15:57:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io non l'ho visto perchè qui vicino a casa mia non l'hanno ancora messo da nessuna parte. Voglio comunque vederlo perchè ho sentito che a Venezia è piaciuto abbastanza. In ogni caso, non sono d'accordo su quello che dici , un regista che decide di fare un film come questo su un argomento di attualità e ha una posizione ben precisa ha il suo diritto ad esprimerla.
Anzi, visto che Alejandro Amenabar, autore di tesis, the others e apri gli occhi, non è certo un regista socialmente impegnato, evidentemente il tema dell'eutanasia, lo sente molto vicino, ed è per questo che probabilmente è caduto nell' eccessivo sentimentalismo di cui parli.

Da quello che ho visto a Venezia è stato un film che ha molto commosso, e altri invece lo hanno accusato appunto di giocare troppo con lo spettatore e di puntare troppo sulla commozione.

Lo vedrò anche perchè è un argomento che mi interessa molto e che secondo me è la cosa + giusta el mondo.
vale80  08/09/2004 14:49:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
....bè se il film non l'hai ancora visto, ma apriori non sei d'accordo non vedo motivo di discutere oltre...buona visione!
Romi  23/09/2013 16:12:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi trovo d'accordo con il tuo commento. Si capisce benissimo che si vuole sottolineare che certe vite non vale la pena di essere vissute, che si è solo di peso. Purtroppo questo film riflette ciò che oggi più che mai si rifiuta: la morte, la malattia, la vecchiaia. E soprattutto il sacrificio.
Horrorfan1  23/01/2014 14:14:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Fino qua tutto bene. Ma guardatevi il finale e ditemi se fra le righe non serpeggia un messaggio forte e chiaro, ovvero quello che in determinate circostanze è preferibile la morte, in poche parole che esistano vite di serie A, che valgono la pena di essere vissute e vite di serie B, che invece è preferibile sopprimere."

Riporto qui il tuo pensiero e ripeto ancora la tua ultima frase "Vite che invece è preferibile sopprimere".

Questa interpretazione, a mio avviso scorretta, del problema, non è solo tua, ma tipica di una certa corrente di pensiero.

Nessuno si sognerebbe mai di sopprimere una vita.

Il problema di base è solo la libertà sulla nostra vita, che è ammessa anche dalla nostra religione (libero arbitrio!), se non per quanto riguarda il momento della morte.

Questo è il problema.
Che sia una cosa buona non lo so, ma una persona sana può disporre completamente della propria vita, anche ponendole un termine nei modi e nei tempi (per esempio buttandosi sotto un treno, assumendo un veleno o sparandosi un colpo di pistola).

Un tetraplegico questo non lo può fare: deve rimanere "vittima" della sua stessa vita, fino a quando il suo organismo resiste.

Questo è il problema. E tale problema diventa ancora più complesso se il malato non ha più una sua coscienza e una sua volontà, come in un caso italiano che ha raggiunto prepotentemente la cronaca e non solo poco tempo fa.
InSaNITy  24/12/2007 00:19:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Fino qua tutto bene. Ma guardatevi il finale e ditemi se fra le righe non serpeggia un messaggio forte e chiaro, ovvero quello che in determinate circostanze è preferibile la morte, in poche parole che esistano vite di serie A, che valgono la pena di essere vissute e vite di serie B, che invece è preferibile sopprimere"

Non capisco il tuo cinismo. Il messaggio del film è molto chiaro, ed è sottolineato più di una volta, che non si parla delle condizioni dei tetraplegici IN GENERALE, ma del singolo caso di una persona che ritiene che LA SUA sia una vita di serie B e che valga la pena che sia soppressa.
gerardo  13/09/2004 15:33:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il tuo mi sembra un ottimo commento, molto acuto, a dispetto del mentecatto che ti ha succeduto, che riflette su aspetti possibili del film e apre o suggerisce delle prospettive, degli spunti di visione e di analisi. Il film è un prodotto abbastanza preconfezionato, a tema, con un certo sapore televisivo, che vuole dire la sua a tutti i costi su un argomento così delicato, ancora tabù in ogni parte del mondo, e per questo risulta ancora meno riuscito, nonostante la buona regia. Certo, il voto attribuito riguarda maggiormente la sensibilità di ognuno di noi e date le tue argomentazioni è più che indiscutibile.
Requiem  14/09/2004 10:45:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ora che l'ho visto Il film non mi ha entusiasmato troppo, ha il merito di parlare di un argomento scottante e di far discutere sul libero arbitrio di una persona e sulle cause per le quali è impossibile che una persona perfettamente sana di mente decida per la propria vita. Fa discutere sul ruolo della chiesa e sulla sua posizione in merito, e su quanto debbano influire le credenze religiose in uno stato laico.
Il film è in alcuni punti molto difettoso ma ha il merito di far discutere su questi argomenti. Il 4 di Vale80 è esagerato, e non condivisibile.

LE OFFESE TIENITELE PER TE, VA BENE?????
gerardo  14/09/2004 13:26:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma ce l'hai con me, per caso? Guarda che il "mentecatto" era rivolto a quel poveraccio che ha commentato dopo Vale80, boh, Ciccio credo...
Requiem  14/09/2004 14:19:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A scusa pensavo ce l'avessi con me....perchè avevo risposto a Vale80.
In effetti leggo proprio ora il commento di Ciccio. Non capisco che bisogno c'è di dare dell'idiota a delle persone che hanno espresso civilmente il proprio giudizio. Mah...
Cmq scusa non l'avevo manco visto il commento di Ciccio.
Ciccio  15/09/2004 19:42:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
imbecille
Ciccio  15/09/2004 19:42:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sterco
maremare  16/09/2004 00:54:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
curioso leggere il tuo nome con sotto, ogni volta, l'appropriato appellativo.

thohà  23/11/2004 13:14:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che ca.z.z.one sei ciccio, ti fai riconoscere da tutte le parti, anche da dietro!!!! Grande Maremare!