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LA BAMBOLA DI CARNE regia di Ernst Lubitsch

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Marco Iafrate     9 / 10  08/12/2008 17:33:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bellissimo! una vera e propria chicca di uno dei registi più incompresi e sottovalutati in vita della storia del cinema, indifferenza della critica soltanto in parte riscattata con l'oscar alla carriera ricevuto dal regista tedesco nel 1947, anno della sua morte.
Il prologo di inizio film è quanto di più delizioso si possa vedere: lo stesso Lubitsch appare intento a tirare fuori degli oggetti da una scatola e con questi montare un teatrino di marionette, queste, prendendo vita, fanno sì che il teatrino diventi la scenografia del film, è l'universo di finzione predisposto dal regista per l'intero racconto.
Il protagonista Lancelot, ha la possibilità di diventare erede del moribondo barone di Chanterelle, ma la condizione posta dallo zio è che il giovane contragga matrimonio con una fanciulla, cosa che in verità al giovane Lancelot va poco a genio; rifugiatosi in un convento, i prelati gli suggeriscono una soluzione tanto curiosa quanto improbabile: sposare una delle bambole meccaniche del famoso fabbricante Hilarius e farla passare per una sposa vera al moribondo zio. Un incidente del giovane aiutante di Hilarius innescherà una serie di equivoci con la bella Ossi ( figlia di Hilarius ) protagonista.
Ambientazioni e ritmo narrativo perfetti, la bambola meccanica ( automa ) ed il suo creatore ( inventore ) riportano alla corrente espressionista e affondano nella tradizione letteraria tedesca ottocentesca. L'esibizione dell'artificio con le mutazioni tra oggetti reali e disegni bidimensionali e tra pupazzi e personaggi in carne ed ossa, pongono questo film tra i capolavori degli anni '20.