caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

TWO SISTERS regia di Kim Jee-Woon

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Tumassa84     8 / 10  28/08/2010 07:15:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Presentato come un horror, in realtà questo film va ben al di là del semplice film di genere; tant'è che a mio avviso si tratta di un film dai toni particolarmente inquietanti e angoscianti, ma da ascriversi più al genere drammatico. Questo perché solitamente il cinema horror ha come suo ultimo fine quello di spaventare, mentre in Two Sisters l'angoscia e la paura sono solo funzionali per una storia e un messaggio più complesso. La situazione che ci viene presentata all'inizio è la seguente: due sorelle vengono portate dal padre in una casa di campagna per ristabilirsi dalla malattia mentale conseguente all'improvvisa perdita della madre. Ad aspettarle vi è la matrigna, anche lei con problemi mentali. La prima metà si gioca tutta sulla tensione tra le due sorelle e la matrigna, la loro inconciliabilità nasce dall'impossibilità di sostituire la figura materna mancante; e la casa, luogo in cui queste persone tra loro ostili vengono fatte coesistere forzatamente, diventa teatro maledetto di un'escalation di odio, paranoia e violenza. Questa è circa la prima metà del film, in cui si nota anche come tutte le figure femminili vengano presentate fragili, sensibili e con problemi mentali; mentre le figure maschili sono fredde e razionali (come si vede anche nell'agghiacciante scena degli zii). Dalla metà in poi, però, vari colpi di scena ribaltano più volte le carte in tavola fino al finale che lascia alcuni punti irrisolti, ma che offre sufficienti elementi per avere un'interpretazione coerente dell'intero film (ovvero che tutto ciò che viene presentato su schermo è filtrato dalla mente distorta di Su-mi, quindi la sorella era solo una sua allucinazione e la matrigna frutto di uno sdoppiamento della personalità). In definitiva, Two Sisters è un'opera ben curata, molto profonda e, per il tema trattato, giustamente di non facile lettura. Nonché bellissimo anche in termini di fotografia.