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BASTARDI SENZA GLORIA regia di Quentin Tarantino

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dobel     7 / 10  08/02/2010 14:37:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Finalmente sono riuscito a vederlo, e confesso che le aspettative erano veramente moltissime. La sfilza di nove o dieci, mi ha fatto per un attimo credere di essere di fronte ad un nuovo fenomeno cinematografico dalla statura quasi storica. Oltretutto non ho mai visto altri film di Tarantino, quindi la mia visione era totalmente decontestualizzata, nonché disponibile a qualsiasi entusiasmo.
In effetti il film è molto bello, ha una sua personalità, una fisionomia ben definita e una certa originalità. E' realizzato magnificamente con un uso sapiente della luce, della musica, di una sceneggiatura (una scatola cinese di citazioni) sempre interessante. Il film, è vero, non stanca malgrado la lunghezza: insomma un bel film davvero!
Ma un capolavoro?... Non scherziamo! Si tratta di una pellicola di fantapolitica o fantastoria con un buon ritmo e con tanti spunti ironici e grotteschi, ma nulla la avvicina al capolavoro o all'opera geniale; dentro, come è stato notato da penne ben più autorevoli della mia, c'è molto Sergio Leone, molto cinema italiano anni '70, molti rimandi nei nomi, nelle situazioni e nelle atmosfere a tutto ciò che è avvenuto cinematograficamente prima di Tarantino. Ma l'originalità, nel trattare temi come quelli della II Guerra Mondiale, è quella di Chaplin o di Lubitsch: loro sì sono originali; loro hanno saputo trarre dagli eventi una spinta per creare opere d'arte (capolavori) di poesia altissima, di umanità del pari grande e di valore cinematografico immenso. Tarantino rivisita, rivive, ripropone, rimanda, ma senza mai diventare. Certo, mi si dirà che la sua originalità sta proprio in questo... sarà, ma a me non interessa se non come esercizio di stile e come divertissement. Non trovo in questo film la scintilla che lo fa bruciare di arte. Gli riconosco un mestiere meraviglioso, una serie di idee azzeccate, un' ironia adorabile (a volte), ma non certo un peso specifico tale da indurre a fare paragoni sinceramente del tutto fuori luogo.
LoSpaccone  08/02/2010 15:44:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io gli ho messo 8, per me è un bel film, divertente e girato bene, però anch'io non sono d'accordo con chi lo esalta come un capolavoro. L'ho rivisto un paio di giorni fa e la seconda visione ha confermato la mia prima idea. Poi uno gli può mettere 7, 7.5 o 8 a seconda dei gusti personali però condivido quello che hai scritto. Poi per quanto mi riguarda la divisione in capitoli mi puzza sempre un pò...
dobel  09/02/2010 09:41:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si, effettivamente il voto è assolutamente accessorio; anch'io avrei potuto dare di più perché me lo sono goduto, ma mai più di un 8, comunque...
Ciumi  08/02/2010 15:34:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Accidenti, sono pienamente d’accordo anche con questo tuo giudizio e, coincidenza, sulla questione se possa o no essere considerato un capolavoro, ne stavo discutendo proprio ieri con un altro utente.
“Tarantino rivisita, rivive, ripropone, rimanda, ma senza mai diventare”.. Hai sintetizzato benissimo quello che è anche il mio pensiero.
Ciao ciao..

dobel  09/02/2010 09:40:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie mille... alla prossima.
rinuzeronte  08/09/2011 23:34:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma ancora non gli vuoi riconoscere di essere un genio ?
dobel  09/09/2011 14:32:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma figuriamoci!!! E' un caro ragazzo che si diverte col cinema facendo, talvolta, divertire anche noi.
Gli riconosco maestria tecnica, sagacia nella veste formale, contenuti scarsi, simpatia e spettacolarità.
I geni sono altri: Ford, Chaplin, Keaton, Fellini, De Sica, Renoir, Truffaut, Peckinpah, Kurosawa...non certo Tarantino. Lui è buono per farti passare una seratina divertente: siamo lontani anni luce da geni come Bergman o Welles...
rinuzeronte  09/09/2011 16:07:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Chè non si può essere dei geni di divertimento? Di montaggio? O di comunicabilità dato il largo pubblico che ha attirato a sè? Anche di furbizia se vogliamo! Ma resta sempre il migliore nel suo campo..pensa se Bergman e gli altri citati non fossero mai esistiti: credi che allora non avresti dato del genio ai migliori sulla piazza? O riesci ad avere un concetto di genio così assolutistico e distaccato? Insomma riformulo, cos'è un genio ? :)
dobel  11/09/2011 12:12:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con i se e con i ma...
'Purtroppo' Bergman e gli altri sono esistiti, quindi...ma, ovviamente se nell'arte cinematografica fossero esistiti solo i Vanzina o similia Tarantino sarebbe stato un genio.
Così se nella musica non fossero esistiti Mozart e Beethoven, Brahms e Wagner, Verdi e Puccini, Bach e Handel e così via Vasco Rossi sarebbe stato un genio.
Io credo che il genio sia colui che riesce a portare una forma espressiva a livelli tali di perfezione (e qui intendo un equilibrio fra bellezza formale e contenuto emotivo) da porsi come sunto di un'intera epoca.
Elliot diceva che il 'classico' è colui che riassume in sé tutta una cultura per poi apportare ad essa quel sassolino in più da farla divenire paradigma dell'umanità.
Hai perfettamente ragione nel dire che si può essere geni dell'intrattenimento, del montaggio, della furbizia e così via. Ma in tutto ciò manca l'universalità grazie alla quale l'opera diviene metafora e archetipo del vivere umano; manca quella completezza che riassume in se stessa un messaggio sempre e ovunque interpellante la coscienza, il sentimento, l'istinto o quello che vuoi tu.
Tarantino è un intrattenitore geniale, lo riconosco, ma non è un artista.
L'artista è colui che crea un'opera slegata dalle mode, o che poggia su di esse per esprimere comunque qualcosa di eternamente valido. Tarantino non ha ancora fatto questo. Nel momento in cui il contenuto arriverà al livello di importanza del contenitore ecco che sarà un artista e un genio.
Ovviamente è solo la mia opinione!
Io non riesco a mettere sullo stesso piano Michelangelo e Forattini, Leopardi e Stephen King, Beethoven e Ligabue (pur riconoscendo a tutti i secondi nomi citati grandissimo ingegno e una certa genialità nella pratica dell'intrattenimento).
Non è escluso che ci si diverta spesso più a guardare una vignetta di Vauro che un disegno di Leonardo. Ma il punto è proprio questo: divertire vuol dire scantonare, prendere una strada laterale, uscire dalla strada di tutti i giorni. Il divertimento va bene per uno che ha fatto tutto quello che vorrebbe fare. Io, per esempio, credo di avere talmente tante cose da fare ancora alla fine della giornata che mi vergogno un po' nel 'divertire' dalla mia vita.
Non ti sembri questo un discorso assurdo. Voglio solo dire che Tarantino è un 'divertimento', ossia una deviazione da ciò che c'è di importante nella vita: l'arte è una di queste cose importanti.
Dopo aver visto un film di Tarantino mi sento con il vuoto che avevo prima e la sensazione di non aver fatto qualcosa di importante; dopo un Fellini certo non ho risolto il problema della fame nel mondo, ma mi sento arricchito di qualcosa: ho capito un po' di più il mondo, ho approfondito certi sentimenti, ho scavato in una parte del mio intelletto. Mi ha aperto nuove porte e nuove prospettive. Non mi sono solo 'divertito'.
Credo che nemmeno tu ti sarai divertito a leggere la mia pedante risposta.
Scusami e a presto; spero solo di aver chiarito un po' del mio pensiero.
rinuzeronte  11/09/2011 18:28:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma sì infatti a me interessava esclusivamente sapere come la pensavi; non un'ombra che annuisce quando annuisco io, bensì uno scambio, pedanteria inclusa.
Ti ringrazio quindi della tua sincera risposta.

Mi interessava anche stabilire che, oggettivamente(almeno io ne sono ancora convinto), la scintilla del genio brilla anche in Tarantino.
Poi, personalmente parlando, a me riesce anche a comunicare del sentimento e a muovere la coscienza. Ti diro di più, dopo alcuni dei suoi film sono riuscito a sentirmi quasi rinnovato, ma con una leggerezza fondamentale(dovuta credo all'enfasi della goliardata); quella leggerezza che, non schiacciando del peso di ciò che affida, permette di reagire per mettere in pratica ciò che si è appreso.
rinuzeronte  11/09/2011 19:32:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Della tua sincera estesa ed esauriente risposta ;)